La recente irruzione di nuove dinamiche conflittuali nel panorama europeo e nel cuore del Mediterraneo solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità dell’architettura di sicurezza post-bellica e sulla capacità delle istituzioni che ne garantiscono la stabilità.
L’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina non è solo una tragedia umanitaria di proporzioni inaudite, ma un campanello d’allarme che preannuncia un’escalation potenzialmente destabilizzante per l’intera regione.
La minaccia di un’estensione del conflitto richiede un ripensamento radicale delle strategie di difesa, spingendo verso una rapida e significativa evoluzione dello strumento militare europeo.
La visione del futuro della sicurezza continentale non può più prescindere dalla creazione di una forza di difesa europea coesa, autonoma, ma profondamente integrata con le capacità dell’Alleanza Atlantica.
Questo nuovo paradigma, lungi dall’essere una sostituzione del ruolo cruciale della NATO, si configura come un complemento strategico, volto a rafforzare la resilienza dell’Italia e dell’Europa di fronte alle sfide emergenti.
La creazione di una tale forza implica non solo un incremento degli investimenti in tecnologie avanzate e addestramento del personale, ma anche una profonda armonizzazione delle procedure operative e un rafforzamento della cooperazione intergovernativa.
Il dibattito attuale non si limita alla mera dimensione militare.
Si intreccia con questioni di sovranità, autonomia strategica, dipendenza energetica e sicurezza economica.
Una forza di difesa europea efficace deve essere in grado di affrontare non solo minacce convenzionali, ma anche cyberattacchi, disinformazione e flussi migratori irregolari, spesso strumentalizzati da attori esterni per destabilizzare il continente.
In questo contesto, la celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il 4 novembre, assume un significato particolarmente rilevante.
È un momento di riflessione sulla storia, sui valori di patriottismo e di dedizione al servizio del Paese, ma anche un’occasione per guardare al futuro con spirito di rinnovamento e di collaborazione.
La presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla cerimonia di Ancona, testimonia l’importanza attribuita a questo evento e l’impegno delle istituzioni a promuovere una visione comune della sicurezza europea, fondata sulla solidarietà, la cooperazione e la difesa dei valori democratici.
La resilienza europea si costruisce con la consapevolezza, la determinazione e la capacità di adattamento, elementi imprescindibili per affrontare le sfide che ci attendono.







