venerdì 25 Luglio 2025
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Un anno al Parlamento Europeo: tra innovazione, diritti e Adriatico

Il mio primo anno al Parlamento Europeo è stato un percorso intenso, un crocevia di responsabilità e opportunità per veicolare le istanze dell’Italia e del centrodestra in un contesto europeo complesso e in continua evoluzione.

L’impegno si è concretizzato in un’azione mirata su molteplici fronti, dalla sicurezza alle infrastrutture, dalla competitività alla difesa dei diritti fondamentali e alla tutela del tessuto sociale e culturale.
Il lavoro in Commissione Industria e Ricerca (ITRE) ha rappresentato una sfida stimolante.
In qualità di relatore per il testo sul futuro del settore biotecnologico europeo, ho perseguito un approccio pragmatico e orientato all’innovazione.
L’obiettivo primario è stato quello di deporre vincoli eccessivi che soffocano la ricerca e l’applicazione delle nuove tecnologie, promuovendo al contempo investimenti mirati e una rigorosa protezione della proprietà intellettuale.

È imperativo preservare il ruolo di eccellenza del ‘sistema Italia’ in un settore strategico, arginando derive ideologiche che potrebbero compromettere la sicurezza alimentare e l’autonomia tecnologica del nostro Paese.

Un approccio incentrato sulla ricerca, lo sviluppo e l’applicazione responsabile delle biotecnologie è essenziale per la crescita sostenibile e la competitività globale.
L’impegno per i diritti sociali è stato un altro pilastro del mio lavoro.

Ho insistito per una revisione approfondita della strategia europea per le persone con disabilità, proponendo un modello di co-finanziamento europeo per i salari dei datori di lavoro che assumono lavoratori con disabilità parziali.

Questo approccio, che combina incentivi economici con politiche inclusive, mira a favorire l’integrazione lavorativa e a ridurre le disparità sociali.
L’accessibilità al mercato del lavoro è un diritto fondamentale e un investimento nel capitale umano del nostro continente.

La dimensione adriatico-ionica ha ricevuto particolare attenzione.
In Commissione Pesca (PECH), ho portato avanti con forza le istanze delle comunità costiere italiane, opponendomi a politiche restrittive che penalizzano la pesca artigianale e mettono a rischio la sopravvivenza di un settore cruciale per l’economia locale.

Ho promosso con determinazione il rafforzamento della Strategia macroregionale Adriatico-Ionica (EUSAIR), un progetto di cooperazione transnazionale che coinvolge i Paesi dei Balcani occidentali.

La creazione di un Intergruppo parlamentare europeo dedicato a questa regione è un passo importante per valorizzare il ruolo strategico dell’Italia e delle Marche in un’area di fondamentale importanza per la coesione, la crescita sostenibile e la sicurezza.
L’integrazione dei Balcani nell’Unione Europea è un obiettivo prioritario che richiede un impegno costante e un approccio integrato.

Riconoscendo il ruolo cruciale della cultura nell’identità europea, ho promosso l’organizzazione della mostra ‘L’eredità di Federico II’, un evento che ha celebrato l’importanza del pensiero, dell’arte e della visione politica del grande imperatore.

Ho inoltre proposto un piano europeo per la prevenzione e il recupero dei giovani a rischio, con particolare attenzione alla creazione di nuove strutture riabilitative e all’implementazione di strumenti efficaci per contrastare la recidiva.

La cultura, l’istruzione e la formazione rappresentano pilastri fondamentali per la crescita personale e collettiva e meritano un investimento costante.
La sfida che ci attende è chiara: difendere i valori che ci ispirano, le nostre comunità, il nostro lavoro e la nostra libertà.
È un compito arduo che richiede coraggio, determinazione e un profondo senso di responsabilità.
L’Europa deve riscoprire le sue radici, rafforzare la sua identità e ritrovare la strada della crescita e della prosperità, sempre fedele ai suoi principi fondamentali e attenta alle esigenze dei suoi cittadini.

Europa, rialzati e guarda avanti!

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