La recente estensione delle Zone Economiche Speciali (ZES) all’intero territorio regionale delle Marche ha scatenato un acceso dibattito, con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Francesco Baldelli, che ne sottolinea l’importanza strategica e replica alle critiche sollevate dall’imprenditore Carlo Ricci, autore di un’aspra contestazione.
Baldelli descrive l’intervento governativo, guidato dalla Presidente Meloni, come un’occasione imperdibile per il rilancio economico delle Marche, un vero e proprio punto di svolta che promette un’ondata di investimenti, la creazione di nuovi posti di lavoro e una crescita sostenibile per il tessuto produttivo regionale.
L’assessore non esita a rimarcare come questa decisione rappresenti un netto cambio di rotta rispetto al passato, quando, a suo dire, le politiche economiche del governo guidato dal Partito Democratico avevano determinato una battuta d’arresto, relegando le Marche in una posizione di ‘transizione’ verso il sottosviluppo già nel 2018.
Questa retrocessione, secondo Baldelli, ha compromesso il potenziale di sviluppo regionale per anni.
L’atto di Carlo Ricci, che si è candidato al premio “Anti Marchigiano dell’anno” in reazione alla notizia della ZES estesa, è interpretato dall’assessore come una manifestazione di frustrazione e una mancanza di visione strategica.
Baldelli critica implicitamente l’approccio di Ricci, accusandolo di concentrarsi su lamentele generiche e di evitare di affrontare i temi cruciali per il futuro delle Marche.
La polemica si configura come un contrapposizione tra due filosofie: da un lato, l’impegno concreto dell’amministrazione regionale per promuovere un’economia dinamica e innovativa, incarnata nel concetto di “Marche del Fare”; dall’altro, una critica sterile e demotivante che non contribuisce al progresso della regione.
La Zes, in questa prospettiva, non è solo un provvedimento amministrativo, ma un simbolo di speranza e di fiducia nel futuro economico delle Marche, un catalizzatore per l’attrazione di capitali esteri, lo sviluppo di nuove competenze e la creazione di un ambiente favorevole all’imprenditorialità.
La sua piena attuazione richiede però un impegno condiviso da parte di tutti gli attori regionali, al di là di posizioni personali o ideologiche.
La sfida ora è trasformare questa opportunità in crescita tangibile e duratura per le imprese, le famiglie e l’intera comunità marchigiana.