L’istituzione della Zona Economica Speciale (Zes) per le Marche, condivisa con l’Umbria, rappresenta una risposta strategica a esigenze strutturali emerse direttamente dal tessuto imprenditoriale regionale.
Come evidenziato dal Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, si tratta di un intervento volto a superare criticità croniche che hanno impattato negativamente sulla competitività del territorio.
Il nodo cruciale, come universalmente riconosciuto dagli operatori, risiede nella complessità burocratica, un freno significativo all’espansione delle imprese esistenti e alla nascita di nuove realtà.
La Zes introduce un regime semplificato, agendo direttamente sulle procedure amministrative per fluidificare i processi di ampliamento e avvio di attività economiche, liberando risorse umane e capitali altrimenti assorbite da oneri amministrativi.
Parallelamente, l’attenzione si concentra sulla questione del costo del lavoro, un altro elemento chiave per la competitività delle imprese marchigiane.
L’iniziativa prevede un contributo economico, similmente a quanto già sperimentato in Abruzzo, per l’assunzione di lavoratori over 35 disoccupi da tempo, con un sostegno economico mensile fino a 600 euro per un periodo di due anni.
Questa misura mira a incentivare l’inserimento lavorativo di una fascia di popolazione particolarmente colpita dalla crisi occupazionale e a ridurre il costo del lavoro per le aziende che si impegnano in questo percorso.
L’accesso ai crediti d’imposta, elemento cruciale per l’efficacia della Zes, è subordinato al rispetto delle normative europee in materia di aiuti di Stato.
La Regione intende pertanto chiarire e ottimizzare le modalità di accesso, garantendo al contempo una distribuzione equa delle risorse e un’attenta valutazione delle aree che necessitano di maggiore sostegno, in linea con la definizione di aree svantaggiate sancita dal Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea.
L’obiettivo è evitare interpretazioni errate e assicurare che i benefici della Zes raggiungano effettivamente le aree più bisognose.
Il Presidente Acquaroli ha inoltre lanciato un appello ai suoi avversari politici, esortandoli a superare atteggiamenti divisivi e a concentrare le proprie energie su iniziative costruttive.
La Zes, infatti, rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare l’intero sistema produttivo regionale, e la sua piena valorizzazione richiede un approccio collaborativo e orientato al bene comune.
Invece di sollevare critiche infondate o alimentare conflitti, si invitano i rappresentanti politici a interpellare direttamente le istituzioni europee, al fine di ampliare l’ambito geografico delle aree beneficiarie e massimizzare l’impatto positivo della Zes sul tessuto economico marchigiano.
La competizione, in questo contesto, deve essere indirizzata verso l’innovazione e la ricerca di soluzioni condivise, piuttosto che alla mera contrapposizione di interessi particolari.