lunedì 4 Agosto 2025
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ZES Marche-Umbria: tra risorse e scetticismo, Ricci chiede fatti.

L’annuncio di un intervento governativo a favore di Marche e Umbria, incentrato sulla Zona Economica Speciale (ZES), suscita reazioni contrastanti, segnate da un diffuso scetticismo.
L’europarlamentare dem e aspirante presidente della Regione Marche, Matteo Ricci, pur accogliendo positivamente l’iniezione di risorse, esprime un profondo malcontento per le promesse non mantenute che hanno caratterizzato gli anni precedenti.

Il timore non è tanto l’impegno finanziario in sé, ma la sua reale traduzione in progetti concreti e duraturi.
L’esperienza passata, costellata di inaugurazioni simboliche – ospedali con facciate luccicanti e letti spostati da una struttura all’altra, strade promesse e mai realizzate – ha eroso la fiducia delle comunità locali.
Questa retorica, volta più a generare visibilità politica che a produrre effetti tangibili, ha alimentato un senso di frustrazione e disillusione.
Ricci sottolinea l’importanza di un approccio collaborativo, auspicando una sinergia efficace con la presidente Proietti per affrontare le sfide cruciali legate alle infrastrutture, allo sviluppo economico e al turismo.
Un’azione sinergica, però, presuppone trasparenza, accountability e una reale volontà di mettere al centro l’interesse delle comunità, superando logiche di partito e personalismi.

La ZES rappresenta un’opportunità, ma la sua efficacia dipenderà dalla capacità di superare le distorsioni del passato, garantendo una gestione responsabile e partecipata.

Non si tratta semplicemente di distribuire risorse, ma di definire una visione strategica a lungo termine, promuovere l’innovazione, sostenere le imprese locali e creare opportunità di lavoro qualificate.

Il rilancio di Marche e Umbria richiede un cambio di paradigma, abbandonando la logica delle soluzioni d’emergenza e abbracciando un approccio sistemico e integrato.

È necessario investire non solo in infrastrutture materiali, ma anche in capitale umano, cultura e ambiente, costruendo un futuro sostenibile e inclusivo per le generazioni a venire.

La speranza è che l’annuncio governativo non si riveli un mero espediente propagandistico, ma un vero e proprio punto di svolta per il Mezzogiorno.

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