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venerdì 24 Ottobre 2025

Dalila Spiteri: la resilienza che torna in campo

La resilienza si manifesta spesso in forme inaspettate, e la storia di Dalila Spiteri, tennista siciliana di 28 anni, ne è una testimonianza potente.

La numero 345 del ranking WTA ha scelto Jesi, in provincia di Ancona, come fulcro di una rinascita sportiva segnata da anni di sofferenza e incertezza, un percorso che l’ha vista confrontarsi con una fascite plantare cronica e con l’ombra dello stop definitivo.

Il viaggio di Dalila non è stato lineare.

Dopo un primo turno disputato agli Internazionali d’Italia nel 2023, un evento che ha rappresentato un’apparente vittoria in un contesto di difficoltà, la tennista si è trovata ad affrontare un periodo buio, costellato di diagnosi pessimistiche e di un senso di smarrimento.

Le parole dei medici, che le suggerivano l’abbandono della racchetta, si sono rivelate un punto di rottura, un catalizzatore per una ricerca di soluzioni alternative.

La scelta di Jesi non è casuale.
Qui, al Centro sportivo Mta, sotto la guida esperta di Alice Savoretti, Dalila ha trovato un ambiente di supporto e una filosofia di lavoro che risuona con la sua sensibilità.

“Ho iniziato a credere in un rapporto lavorativo tra donne,” spiega la tennista, “c’è più empatia e comprensione reciproca.

” Questa scelta, lungi dall’essere una semplice preferenza, si rivela un elemento cruciale per la ricostruzione del suo percorso.
Il team che l’affianca è composto da figure chiave: Simone Ricci, osteopata, e Andrea Melon, preparatore atletico.

Insieme, hanno concepito e implementato un ciclo di terapie mirate, una vera e propria “scialuppa di salvataggio” in un mare di incertezze.

Questo approccio multidisciplinare, che integra aspetti fisici, mentali e tecnici, ha permesso a Dalila di superare le barriere del dolore cronico e di riprendere in mano la sua carriera.
Il ritorno alla racchetta, avvenuto a gennaio, segna una svolta significativa.
“Ho ripreso a vivere,” confida la tennista, esprimendo un senso di ritrovata vitalità.
La sensazione di poter nuovamente calcare un campo in cemento dopo sei anni rappresenta un trionfo sulla sofferenza e sulla rassegnazione.
Il dolore, presenza costante nel suo percorso, non è stato sconfitto, ma gestito.

“Ho vinto grazie alla mia grande forza, la testardaggine,” ammette Dalila, evidenziando la resilienza e la determinazione che la contraddistinguono.

La sua visione futura è incentrata sulla ricerca di un equilibrio continuo, un processo di crescita che abbraccia aspetti tecnici, atletici e mentali.

L’impegno nel campionato di A1 con il Tc Rungg di Bolzano testimonia il suo desiderio di competere ad alti livelli.

L’ambizione di Dalila Spiteri non conosce limiti.
L’obiettivo di raggiungere il primo turno al Roland Garros non è un sogno irrealizzabile, ma un traguardo alla portata di chi, nonostante le avversità, continua a credere in sé stessi e nella forza della resilienza.
La sua storia è un inno alla perseveranza, un esempio di come la passione e la determinazione possano superare anche gli ostacoli più ardui.

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