09 febbraio 2024 – 17:46
Con un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, è stata revocata l’interdittiva antimafia emessa dalla questura di Aosta nel 2021 nei confronti dell’avvocata Maria Rita Bagalà. La difesa è stata affidata all’avvocato Aldo Ferraro e la professionista è uno dei 29 imputati nel processo Alibante in Calabria, che è stato avviato a seguito di un’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro sulla presunta cosca di ‘ndrangheta guidata da suo padre, Carmelo Bagalà.L’avvocata era stata arrestata e posta agli arresti domiciliari in Valle d’Aosta nel maggio del 2021. Nel gennaio del 2022, la Cassazione aveva respinto il ricorso contro la custodia cautelare decisa due mesi prima dal Riesame di Catanzaro, aprendo così le porte del carcere per Maria Rita Bagalà, che attualmente si trova ancora sotto questa misura restrittiva.Nell’ottobre del 2022, il Tar della Valle d’Aosta aveva già annullato l’interdittiva antimafia emessa dalla questura di Aosta nei confronti del marito dell’avvocata, l’avvocato Andrea Gino Giunti. Quest’ultimo è anch’egli imputato nello stesso processo ma si trova in libertà poiché nella normativa non viene contemplato “il riferimento all’adozione di informazioni interdittive nei confronti di persone fisiche non imprenditori”. Recentemente, il Tar ha anche stabilito un risarcimento di 6.000 euro a carico del ministero dell’Interno nei confronti dell’avvocato Giunti.La data della sentenza di primo grado nel processo Alibante non è ancora stata fissata e si prevede che avverrà tra diversi mesi. Nell’udienza successiva, prevista per il 20 febbraio, saranno ascoltati altri testimoni dell’accusa.
