sabato 20 Settembre 2025
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Aosta

Addio Leonardo: il Vescovo Lovignana stringe la comunità.

In un momento di profonda e tangibile sofferenza, le parole appaiono inevitabilmente inadeguate a lenire il dolore che attanaglia una comunità.

L’abbraccio affettuoso dei propri cari, il sostegno silenzioso degli amici, costituiscono un fragile ma essenziale conforto nell’ora più buia.
È con questo sentimento di partecipazione e compassione che Monsignor Franco Lovignana, Vescovo di Aosta, ha rivolto un messaggio alla famiglia Cazzato e all’intera comunità, in occasione del doloroso addio al piccolo Leonardo.

Le parole del Vescovo, portate nella chiesa parrocchiale di Saint-Pierre dal parroco Gabriel Bogatu, che ha celebrato le esequie, hanno riempito l’aria di speranza e di fede, offrendo un balsamo fragile ma necessario.

La chiesa, gremita da una folla commossa, testimoniava il profondo legame che univa la famiglia Cazzato al paese, un legame incarnato dalla figura del nonno, Sindaco Andrea Barmaz.

L’omelia del sacerdote ha toccato la cruda realtà della fragilità umana, un monito amaro che si fa ancora più intenso di fronte alla perdita di una giovane vita.
La comunità si erge a baluardo di sostegno, offrendo un silenzio eloquente, una preghiera collettiva e una vicinanza palpabile, in questo momento di straziante dolore.

La scomparsa del piccolo Leonardo, avvenuta mercoledì sera, ha gettato un’ombra di incredulità sulla piccola comunità.

Un tragico incidente, avvenuto mentre il bambino si trovava nel passeggino all’ingresso di un locale aziendale, lo ha visto involontariamente coinvolto in un incidente con un trattore in retromarcia, guidato dallo zio, che non lo ha potuto evitare.
Questo evento funesto, oltre a generare un dolore immenso, solleva interrogativi profondi sulla sicurezza, sulla responsabilità e sulla vulnerabilità di chi è esposto ai rischi insiti in un ambiente lavorativo.
La perdita di Leonardo ci invita a riflettere sulla necessità di garantire spazi sicuri per tutti, in particolare per i più piccoli, e a promuovere una cultura della prevenzione che possa evitare simili tragedie in futuro.

La sua memoria possa essere un seme di cambiamento, un monito costante a proteggere la vita e a preservare l’innocenza.

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