- pubblicità -

Agricoltura a rischio: Coldiretti protesta a Bruxelles

- Advertisement -

A Bruxelles, si è levata una voce corale, portatrice delle preoccupazioni di un settore strategico per l’Italia e per l’Europa: l’agricoltura.
Una delegazione di Coldiretti Valle d’Aosta, guidata dal presidente Alessia Gontier, dal direttore Elio Gasco, affiancata dal presidente Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, ha partecipato alla manifestazione “Non è questa l’Europa che vogliamo”, un atto di protesta contro le politiche decisionali percepite come penalizzanti per il comparto agroalimentare.
L’amara contestazione si concentra sulle scelte della Commissione Europea, incarnata nella figura della presidente Von der Leyen, accusata di orientare le risorse pubbliche verso ambiti considerati prioritari, a discapito del sostegno alle imprese agricole e alla produzione di alimenti di qualità.

L’associazione denuncia una potenziale deriva che, oltre a compromettere la resilienza del settore primario, potrebbe avere ripercussioni negative sulla salute pubblica, alimentando un distacco tra produzione e consumo consapevole.
Il fulcro della polemica risiede nei tagli proposti alla Politica Agricola Comune (PAC), uno strumento fondamentale per garantire la continuità delle attività agricole, in particolare nelle aree marginali e montane come la Valle d’Aosta.

L’introduzione di un fondo unico agricolo, se attuata senza adeguata considerazione delle specificità territoriali e delle diverse realtà produttive, rischia di erodere ulteriormente la capacità delle aziende agricole di competere e di preservare il tessuto sociale ed economico delle aree rurali.

Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta, ha evidenziato come la complessità e l’eccessiva burocrazia delle normative europee rappresentino un ostacolo significativo alla crescita e alla sostenibilità delle imprese agricole.
La semplificazione delle procedure amministrative e la destinazione di risorse adeguate non sono solo un imperativo economico, ma anche un investimento nel capitale umano e culturale che anima il settore primario.
L’agricoltura, infatti, non è solo una questione di produzione alimentare, ma anche un presidio fondamentale per la tutela del paesaggio, la conservazione della biodiversità e la salvaguardia delle tradizioni locali.

Un settore agricolo vitale e resiliente contribuisce a garantire la sicurezza alimentare, a promuovere lo sviluppo rurale e a preservare l’identità culturale dell’Europa.

La protesta di Coldiretti Valle d’Aosta si pone, quindi, come un appello a un’Europa più attenta alle esigenze dei suoi agricoltori e più consapevole del ruolo cruciale che essi svolgono per il benessere di tutti i cittadini.
Il futuro del cibo, e con esso quello dell’Europa, è in gioco.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap