domenica 7 Settembre 2025
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Aosta

Alpinista 85enne salvato sulle Grandes Murailles

Nel cuore delle Grandes Murailles, un massiccio alpino che domina il paesaggio occidentale di Breuil-Cervinia, si è conclusa una complessa operazione di soccorso che ha visto protagonista un alpinista francese di ottantacinque anni.
La vicenda, iniziata ieri sera intorno alle 22:00, ha messo a dura prova le capacità del soccorso alpino valdostano, esposto alle sfide imposte da un improvviso e violento temporale.

L’anziano alpinista, impegnato in una via di arrampicata a circa 3.000 metri di altitudine, si è trovato in una situazione di grave pericolo, richiedendo prontamente l’intervento dei soccorsi.
Il primo tentativo di raggiungerlo via aerea si è rivelato subito compromesso dalle avverse condizioni meteorologiche, caratterizzate da una pioggia intensa e da una visibilità drasticamente ridotta.

La scelta di operare in elicottero in tali condizioni presentava rischi significativi, data la conformazione rocciosa e la presenza di forti venti.
Nonostante l’impossibilità di un salvataggio immediato, l’alpinista, dimostrando notevole capacità di orientamento e resistenza, è riuscito a raggiungere il rifugio Balestrieri, situato a 3.142 metri di altitudine.
Questo gesto, seppur parziale, ha contribuito a stabilizzare la situazione e a fornire un punto di riferimento per i soccorritori.

Nel corso della notte, sono stati tentati ulteriori interventi, ma la persistente copertura nuvolosa e la scarsa visibilità ne hanno impedito il successo.

La decisione di sospendere le operazioni notturne è stata presa per garantire la sicurezza del personale di soccorso, evitando manovre rischiose in condizioni estreme.
Al primo chiarore dell’alba, l’elicottero del soccorso alpino è riuscito ad avvicinarsi al rifugio Balestrieri, recuperando l’alpinista e trasportandolo in sicurezza.
Immediatamente, l’uomo è stato visitato dal medico a bordo dell’elisoccorso e successivamente trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Aosta per un’accurata valutazione diagnostica e per ricevere le cure necessarie.

Le sue condizioni, descritte come compatibili con uno stato di ipotermia, sono attualmente in fase di monitoraggio.
L’episodio solleva interrogativi importanti sulla gestione delle emergenze in alta montagna, sull’importanza della preparazione fisica e mentale degli alpinisti, e sull’efficacia dei protocolli di soccorso in contesti ambientali così impegnativi.
La storia, oltre a sottolineare la fragilità umana di fronte alla potenza della natura, evidenzia anche l’impegno e la professionalità degli operatori di soccorso alpino, pronti a intervenire anche nelle situazioni più critiche.

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