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mercoledì 12 Novembre 2025

Aosta, arrestato con un chilo di hashish e 6.000 euro.

Un’operazione mirata della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di un giovane aostano, Andrea Amato, 23 anni, con l’ipotesi di reato di detenzione ingiustificata di sostanze stupefacenti al fine di traffico illecito.
L’evento, verificatosi nel contesto del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, solleva interrogativi sulle dinamiche dello spaccio di droga nella regione Valle d’Aosta e sulla sua crescente complessità.

L’arresto è scaturito da un’ispezione di routine sull’autostrada A5, precisamente nell’area di servizio di Chatillon. Un elemento cruciale in questo contesto è stato l’utilizzo del cane cinofilo, specializzato nella rilevazione di sostanze illegali, che ha segnalato la presenza di droga all’interno del veicolo.
La droga, un chilo di hashish, era abilmente occultata in un sacchetto della spesa, tentativo di elusione che non ha avuto successo grazie all’efficacia del servizio di controllo.

L’indagine non si è limitata al fermo stradale.

Un successivo intervento mirato ha portato alla perquisizione del domicilio del giovane.

Questo approfondimento investigativo, reso possibile dalla collaborazione tra diverse unità operative della Guardia di Finanza, ha permesso di rinvenire la somma di sei mila euro in contanti, denaro presumibilmente derivante da attività illecite.

La scoperta del denaro contante avvalora l’ipotesi di un’attività di spaccio organizzata, suggerendo un coinvolgimento più ampio del giovane in una rete di distribuzione della droga.
Andrea Amato, assistito dal legale Stefano Moniotto, è stato trattenuto in custodia cautelare presso il carcere di Brissogne, in attesa dell’udienza di convalida prevista per lunedì.

La procedura di convalida rappresenta un momento cruciale nel processo, in cui il giudice verificherà la legittimità dell’arresto e della custodia cautelare, garantendo il diritto alla difesa dell’imputato.

L’episodio ripropone la necessità di una riflessione più ampia sulla prevenzione e repressione del fenomeno della droga, un problema complesso che affligge diverse realtà territoriali.
L’efficacia delle operazioni di contrasto dipende non solo dall’impiego di risorse specializzate come i cani antidroga, ma anche da una strategia di prevenzione che coinvolga istituzioni, famiglie e comunità locali.

La lotta alla droga, infatti, è una sfida che richiede un approccio multidisciplinare, mirato a disarticolare le organizzazioni criminali e a offrire opportunità di recupero e reinserimento sociale per i soggetti coinvolti.

La vicenda solleva inoltre quesiti sulla possibile esistenza di canali di approvvigionamento della droga nella regione, suggerendo una possibile transito di merci illecite attraverso il territorio.

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