L’ordinanza del Tribunale di Aosta, emessa dalla giudice Giulia De Luca, ha depositato un’ombra di incertezza sul panorama elettorale regionale del 28 settembre.
Il ricorso d’urgenza presentato da Avs-Rete Civica, volto a contestare l’applicabilità della recente legge elettorale che introduce le tre preferenze di genere al posto dell’unica precedentemente in vigore, è stato respinto.
Una decisione che, pur non rappresentando una definitiva conclusione della vicenda, solleva interrogativi cruciali e richiede un’attenta disamina.
Secondo Elio Riccarand, coordinatore di Avs-Rete Civica, la decisione, seppur inaspettata, non preclude ulteriori azioni legali.
Tuttavia, l’organizzazione ha scelto di non presentare immediatamente un reclamo, consapevole dei potenziali effetti destabilizzanti che un’ulteriore impugnazione potrebbe generare, soprattutto in prossimità della data delle elezioni.
“Abbiamo agito con responsabilità,” ha dichiarato Riccarand, “esprimendo le nostre riserve e mantenendo aperta la possibilità di ulteriori valutazioni e, se necessario, di un nuovo ricorso in futuro.
“La posizione di Avs-Rete Civica non si limita alla mera reazione alla sentenza.
L’azione legale, a loro avviso, ha comunque svolto un ruolo importante.
“Abbiamo fatto tutto ciò che era doveroso,” ha sottolineato Riccarand, “perché questa riforma, così come è stata implementata, presenta serie incongruenze e pone questioni di legittimità costituzionale che meritano un approfondimento.
” L’organizzazione ribadisce le proprie critiche nei confronti del processo legislativo che ha portato all’approvazione della legge, evidenziando come l’implementazione forzata, senza un’adeguata fase di consultazione e analisi di impatto, abbia generato confusione e incertezza nell’elettorato.
La mancata valutazione del merito del ricorso da parte dei giudici, un aspetto sottolineato da Riccarand, lascia aperta la questione se la legge, così come formulata, sia effettivamente conforme ai principi di parità di genere e rappresentanza democratica.
La decisione attuale, dunque, non preclude la possibilità di un’ulteriore contestazione, in un momento successivo e con argomenti diversificati, mirata a ottenere una pronuncia più approfondita sulla validità della riforma elettorale e sulle sue implicazioni concrete per la partecipazione politica.
L’obiettivo, in ultima analisi, resta quello di garantire un sistema elettorale equo, trasparente e pienamente rispettoso dei diritti di tutti i cittadini.