La ricerca del quindicenne aostano scomparso da martedì scorso continua a rappresentare una priorità per i Carabinieri, che stanno procedendo con la più ampia attività investigativa.
La vicenda, inizialmente gestita con l’attivazione del piano regionale di ricerca persone scomparse, ha subito una svolta significativa con l’emergere di indizi che suggeriscono l’allontanamento volontario del ragazzo dalla Valle d’Aosta.
Tale evoluzione ha portato alla disattivazione del piano di emergenza, pur mantenendo alta l’attenzione e le risorse dedicate alla sua localizzazione.
Un elemento di particolare rilievo è l’intervento, seppur indiretto, del giovane attraverso un messaggio pubblicato su un suo profilo social.
Questo gesto, interpretato come un tentativo di comunicare e rassicurare i propri cari, offre spunti interessanti sulla dinamica della scomparsa, suggerendo una volontà di controllo della narrazione e forse, una certa consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni.
L’analisi di questo messaggio, insieme a tutte le comunicazioni digitali del ragazzo, sta rappresentando una componente essenziale delle indagini, alla ricerca di possibili indizi su destinazioni, contatti e motivazioni.
L’ultima volta che il ragazzo è stato avvistato risale a martedì, alle 18:30 circa, nel quartiere Cogne, aosta.
Questo dato temporale, cruciale per ricostruire gli spostamenti del giovane, si sovrappone a un contesto sociale complesso.
L’adolescenza, fase di transizione e di profonda ricerca identitaria, è spesso caratterizzata da un desiderio di autonomia che può manifestarsi con scelte impulsive e allontanamenti.
La pressione sociale, le aspettative familiari, le difficoltà scolastiche o sentimentali possono contribuire a creare una spirale di insoddisfazione che spinge il giovane a cercare rifugio in un cambiamento radicale.
La scomparsa, dunque, non va considerata isolata, ma come un sintomo di possibili tensioni latenti all’interno del tessuto familiare e sociale.
I Carabinieri stanno lavorando a stretto contatto con i servizi sociali e psicologici per comprendere meglio il background del ragazzo, le sue relazioni e le sue difficoltà.
L’obiettivo non è solo quello di ritrovarlo, ma anche quello di offrirgli un supporto adeguato per affrontare le sue problematiche e ritrovare un equilibrio.
La collaborazione con le famiglie, gli amici e gli insegnanti si rivela fondamentale per ricostruire il quadro completo e individuare possibili luoghi dove il ragazzo potrebbe aver cercato rifugio.
L’indagine si concentra ora sull’analisi dei flussi migratori giovanili, sui social network e sui possibili contatti che il giovane potrebbe aver coltivato, sperando di ottenere informazioni concrete che possano portare alla sua localizzazione.









