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giovedì 6 Novembre 2025

Autonomia Valdostana: Rilancio, Statuto e Sviluppo del Territorio

Il rinnovato spirito autonomo che intendiamo perseguire non è un concetto astratto, ma una pratica concreta, un impegno attivo che si traduce nell’esercizio responsabile delle nostre competenze e nella tutela vigile della nostra identità culturale, economica e istituzionale.

È un percorso volto a riaccendere il senso di appartenenza e l’orgoglio regionale, valori che, purtroppo, hanno subito un logoramento nel corso del tempo, erodendo il tessuto sociale e la fiducia nelle istituzioni.
Per recuperare questa linfa vitale, è imprescindibile instaurare un dialogo franco e costruttivo con il Governo centrale, basato sulla trasparenza, la lealtà e il riconoscimento reciproco delle rispettive prerogative.
La revisione dello Statuto Speciale rappresenta un nodo cruciale di questo percorso.

Non si tratta di una semplice rielaborazione formale, ma di un’operazione di profonda modernizzazione che deve inquadrarsi nel principio dell’intesa, sancendo un rapporto federale tra Regione e Stato.

È imperativo che il Governo nazionale riconosca esplicitamente questo principio costituzionale, aprendo la strada a una discussione seria e approfondita sulle competenze regionali, sulla loro evoluzione e sulla necessità di garantire la piena efficacia degli strumenti a disposizione della Valle d’Aosta.
Questa revisione dovrà tener conto delle nuove sfide che il territorio si trova ad affrontare, dalla transizione ecologica alla digitalizzazione, passando per la necessità di rafforzare la competitività economica e sostenere le comunità montane.
Parallelamente alla riforma statutaria, è essenziale un rilancio strategico delle norme di attuazione dello Statuto.

Questi strumenti, spesso sottovalutati, rappresentano il vero motore dell’autonomia regionale, traducendo i principi fondamentali in azioni concrete.
Tra le priorità segnalate, emergono questioni cruciali già oggetto di analisi da parte della Commissione Paritetica, come lo schema di decreto legislativo in materia di concessioni di derivazione d’acqua, che necessita di una rapida definizione per ottimizzare la gestione di una risorsa vitale per il territorio.
Altrettanta urgenza è richiesta per quanto riguarda le norme di attuazione riguardanti il trattamento pensionistico e previdenziale del personale dei corpi specializzati, vigili del fuoco e corpo forestale, in direzione di un’equiparazione che riconosca il valore e le peculiarità del loro servizio.
Infine, il progetto di istituzione di Zone franche montane e Zone produttive speciali si configura come uno strumento innovativo per stimolare lo sviluppo economico nelle aree marginali, attrarre investimenti, creare occupazione e contrastare lo spopolamento.
Queste zone, caratterizzate da una legislazione semplificata e incentivi mirati, rappresentano un banco di prova per sperimentare nuove forme di governance e di sviluppo locale, promuovendo l’integrazione tra economia, ambiente e cultura, valorizzando le specificità del territorio valdostano.

Il pieno sostegno del Consiglio Regionale è imprescindibile per tradurre queste ambizioni in risultati tangibili e duraturi, rafforzando l’autonomia regionale e il benessere della comunità valdostana.

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