Una vicenda drammatica ha scosso la comunità bolognese, culminando nella custodia cautelare in carcere di Lorenza Scarpante, 56 anni, per l’omicidio del marito, Giuseppe Marra, di 59. L’evento, verificatosi nelle prime ore di martedì all’interno del loro appartamento in via Zanolini, solleva interrogativi complessi e getta una luce inquietante su dinamiche apparentemente nascoste. La coppia, originaria della Valle d’Aosta, aveva scelto Bologna per una nuova vita, gestendo congiuntamente un’attività commerciale in via Indipendenza, un’esperienza condivisa che ora contrasta violentemente con la tragica conclusione.La decisione del giudice per le indagini preliminari (GIP) Claudio Paris, che ha convalidato l’arresto, segue un’udienza celebrata in carcere e segna una fase cruciale delle indagini. L’avvocato di Scarpante, Chiara Rizzo, sta valutando la presentazione di un ricorso al Tribunale del Riesame, un atto volto a contestare la decisione cautelare e a tutelare i diritti della sua assistita.La ricostruzione degli eventi, elaborata dai carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della procuratrice Manuela Cavallo, è tutt’altro che chiara e presenta elementi inquietanti. Secondo l’ipotesi accusatoria, Lorenza Scarpante, dopo aver presumibilmente assunto sostanze stupefacenti, avrebbe causato la morte del marito. L’immagine di un uomo, forse colto da un malore, violentemente adempie contro elementi dell’arredamento, in particolare in corrispondenza dell’ingresso dell’abitazione, è particolarmente cruenta e alimenta la gravità delle accuse.Le testimonianze dei vicini di casa, che hanno riferito di aver udito rumori distinti e tonfi ripetuti intorno alle tre del mattino, forniscono un tassello significativo nella ricostruzione della dinamica. Questi elementi, se confermati, suggeriscono una scena di violenza intensa e prolungata.La versione fornita da Lorenza Scarpante, che nega con forza ogni accusa e sostiene di aver trovato il marito senza vita al mattino, tentando poi di chiedere aiuto, non sembra conciliarsi pienamente con le evidenze emerse dalle indagini e con le testimonianze raccolte. La discrepanza tra la sua narrazione e le risultanze investigative solleva interrogativi sulla veridicità delle sue dichiarazioni, alimentando un clima di profonda incertezza.L’indagine, ancora in corso, dovrà fare luce sulle circostanze che hanno portato a questo tragico epilogo, analizzando attentamente la presenza di sostanze stupefacenti, la dinamica dell’aggressione e, soprattutto, le motivazioni che hanno portato a una simile violenza. La vicenda pone anche interrogativi più ampi sulla gestione delle dipendenze, sui segreti che possono nascondersi dietro le facciate di una vita apparentemente normale e sulla fragilità delle relazioni umane, capaci di sfociare in una drammatica e irreparabile rottura.
Bologna, omicidio Marra: donna in carcere, indagini a galla
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