L’inclusione singola di Forza Italia all’interno della maggioranza di governo regionale configura, a mio avviso, una scelta strategica discutibile e potenzialmente controproducente.
La finalità dichiarata, ovvero il consolidamento dei legami tra l’amministrazione regionale e quella nazionale, avrebbe potuto essere perseguita con maggiore efficacia e lungimiranza attraverso un approccio più ampio e collaborativo.
Un accordo unitario, esteso a tutte le componenti del centrodestra – in particolare Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – avrebbe garantito una solida base consiliare, composta da ben 24 membri, assicurando stabilità governativa, una rappresentanza più ampia e una maggiore capacità di dialogo e negoziazione con l’esecutivo nazionale.
Affidare un ruolo cruciale a un singolo partito, Forza Italia, rischia di sminuire l’importanza degli altri attori e di limitare le opportunità di un confronto costruttivo e di un’azione concertata.
Questa decisione rappresenta una mancata opportunità, segnando, a mio parere, la conclusione di un progetto politico locale, profondamente allineato con le dinamiche nazionali, che ho sostenuto con convinzione.
Tuttavia, rimango fermamente convinto che l’aderenza ai principi di coerenza, lealtà e rispetto degli impegni elettorali costituisca l’unica via percorribile per un’azione politica efficace e credibile.
I cittadini valdostani aspirano a un’alternativa di governo solida, coesa e orientata al bene comune, capace di tutelare e valorizzare l’autonomia regionale e di promuovere un’identità culturale distintiva.
Per realizzare questa visione, la Lega continuerà a operare con serietà e determinazione, ponendo al centro dei propri obiettivi la difesa degli interessi della comunità e il rispetto dei valori che hanno ispirato il nostro impegno politico.
Un percorso che esclude la collaborazione tra le forze che condividono gli stessi ideali rischia di impoverire il dibattito pubblico e di limitare le possibilità di progresso per la nostra regione.








