Nell’ottica di un approccio innovativo e riabilitativo volto alla popolazione detenuta presso l’istituto penitenziario di Brissogne, si è concretizzata un’iniziativa agricola di notevole significato: la coltivazione di piccoli frutti. Questa attività, gestita all’interno delle aree verdi circostanti la struttura carceraria, rappresenta un tassello cruciale in un percorso più ampio di recupero e reinserimento sociale.Il progetto, che ha visto la semina di 2.205 piante, coinvolge direttamente tre detenuti, i quali partecipano attivamente a un percorso formativo mirato. L’obiettivo primario è trasformare gli spazi all’interno del perimetro carcerario da luoghi di privazione a veri e propri ambienti vitali, capaci di stimolare la riscoperta di sentimenti, memorie e speranze che spesso vengono soffocate dalla condizione di detenzione. L’agricoltura, in questo contesto, non è semplicemente un’attività lavorativa, ma un potente strumento per favorire la resilienza, restituire dignità e riaffermare il valore intrinseco della persona, al di là della trasgressione commessa.L’iniziativa è il risultato di una collaborazione sinergica tra la cooperativa sociale Tandem, con la sua pluriennale esperienza nel campo dell’inserimento lavorativo, e l’Enaip Vallée d’Aoste, un’istituzione d’eccellenza nella formazione professionale. Questa partnership strategica si inserisce all’interno del più ampio progetto “RiUscire”, un’iniziativa complessa e articolata che mira a un reinserimento globale, comprendendo gli aspetti sociali, occupazionali e lavorativi delle persone che hanno subito restrizioni della libertà personale. “RiUscire” non si limita all’assistenza ai detenuti, ma estende il suo raggio d’azione all’aiuto e al sostegno delle vittime di reato, attraverso un sistema integrato di interventi e servizi territoriali, creando un ponte tra il carcere e la comunità. Il progetto agricolo si propone di fornire ai detenuti competenze spendibili nel mercato del lavoro, offrendo al contempo un’opportunità di contatto con la natura, di sviluppo di relazioni interpersonali positive e di riflessione sul proprio percorso di vita. L’impegno costante di queste realtà dimostra come il sistema penitenziario possa evolvere verso modelli di riabilitazione più umani e orientati al futuro, ponendo l’individuo al centro del processo di cambiamento e investendo sulla sua potenziale rinascita.
Frutti di speranza: l’agricoltura riabilita i detenuti di Brissogne
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