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Gipeti al Parco Gran Paradiso: area protetta e arrampicata sospesa

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Nel cuore della Valnontey, un gioiello incastonato nel territorio di Cogne, il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha implementato una misura di tutela eccezionale, un’area di rispetto assoluto che avvolge alcune delle cascate di ghiaccio più ambite dagli alpinisti.

Questa decisione, di stringente importanza, nasce dalla necessità di preservare la riproduzione di una coppia di gipeti, rapace di montagna dalla notevole sensibilità e vulnerabilità alle interferenze antropiche.

La presenza di questo nido, elemento cruciale per la conservazione della specie, ha portato all’istituzione di un perimetro di protezione caratterizzato da restrizioni rigorose.

L’accesso all’area è interdetto a tutti, astenendosi anche da attività di birdwatching o documentazione fotografica/video, considerate potenzialmente disturbanti per il benessere degli adulti e dei possibili pulli.
Un divieto specifico si estende al sorvolo aereo, con limitazioni assolute per velivoli e droni, consentito solo in circostanze eccezionali e strettamente funzionali a operazioni di protezione civile o soccorso alpino.
L’arrampicata su ghiaccio, attività che tradizionalmente caratterizza il paesaggio di queste cascate, è sospesa su nove specifiche vie, scelte in base alla loro prossimità al nido e al potenziale impatto acustico e visivo.
Il monitoraggio costante dell’area è affidato al corpo di sorveglianza del Parco, il quale, attraverso appostamenti regolari, verifica scrupolosamente il rispetto delle normative in vigore.

Questo impegno continuo mira a garantire un ambiente tranquillo e privo di stress, fondamentale per il successo della riproduzione del gipeto, specie che necessita di particolari condizioni ambientali per il corretto sviluppo dei giovani.
La durata della misura di protezione è temporanea, estendendosi fino alla conclusione della stagione riproduttiva, stimata per la fine di luglio.
L’inosservanza delle disposizioni previste comporterà l’applicazione di sanzioni amministrative, testimoniando l’importanza attribuita dalla comunità parco alla salvaguardia di questa specie emblematica dell’ambiente alpino.
Questa iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di strategie di conservazione che mirano a bilanciare le esigenze umane con la protezione della biodiversità montana, evidenziando come la coesistenza sostenibile richieda un approccio responsabile e attento alle dinamiche ecologiche del territorio.
L’area rappresenta quindi un laboratorio a cielo aperto per sperimentare modelli di gestione che favoriscano la tutela della fauna selvatica, contribuendo a preservare l’integrità del patrimonio naturale del Gran Paradiso.

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