Il confine alpino tra Italia e Svizzera è tornato a pulsare di vita con la riapertura del Colle del Gran San Bernardo, un valico storico di cruciale importanza strategica e culturale. A quasi 2.400 metri di altitudine, la Strada Statale 27, arteria vitale per il collegamento tra la Valle d’Aosta e il cantone del Vallese, è ora accessibile in entrambe le direzioni, garantendo nuovamente la fluidità dei traffici e il flusso delle relazioni tra le comunità alpine.L’Anas, l’ente gestore delle strade statali italiane, ha annunciato la rimozione delle restrizioni al traffico, a partire dall’area di Cerisey, a monte del comune di Saint-Rhemy. La decisione, frutto di un intenso lavoro di preparazione, segna la conclusione di un complesso intervento di sgombero neve, avviato a metà aprile e mirato a restituire la piena operatività del valico dopo i rigori invernali.L’operazione non si è limitata alla semplice rimozione della neve accumulata. Il personale specializzato dell’Anas ha impiegato turbine fresaneve di ultima generazione e mezzi spazzaneve dotati di sistemi di distribuzione sale, affrontando una sfida logistica non indifferente, considerando le condizioni ambientali estreme e la complessità del territorio montano. La strategia adottata ha previsto un approccio graduale, con una progressiva apertura del tracciato man mano che le condizioni lo permettevano.Parallelamente alle attività di sgombero, i tecnici hanno dedicato particolare attenzione alla sicurezza del percorso. Le barriere di protezione laterale, precedentemente rimosse come misura precauzionale per evitare danni in caso di movimenti franosi o valanghe, sono state reinstallate. Anche la segnaletica verticale, anch’essa temporaneamente rimossa, è stata riposizionata, garantendo una guida sicura e informata per gli utenti della strada.La riapertura del Gran San Bernardo rappresenta molto più di un evento meramente infrastrutturale. Si tratta di un segnale di rinascita per un territorio ricco di storia, tradizioni e bellezze naturali. Questo valico, fin dall’antichità, ha rappresentato un ponte tra culture diverse, un crocevia di scambi commerciali e un percorso cruciale per i pellegrinaggi religiosi. La Strada Statale 27, nel suo percorso tortuoso e panoramico, incrocia borghi alpini caratteristici, testimonianze di un’architettura vernacular unica e offre scorci mozzafiato sulle vette circostanti. La riapertura del Colle, pertanto, contribuisce a rafforzare il legame tra le comunità alpine e a promuovere il turismo sostenibile in un contesto di crescente consapevolezza ambientale. L’impegno continuo dell’Anas, volto al mantenimento e al miglioramento dell’infrastruttura, testimonia l’importanza strategica di questo valico per l’intera regione alpina.
Gran San Bernardo riapre: torna il traffico tra Italia e Svizzera
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