La recente decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale n.
12 del 2025, approvata con unanimità dal Consiglio Valle e destinata a fornire un sostegno economico di otto milioni di euro ai territori devastati dall’alluvione del 16 e 17 aprile, solleva interrogativi profondi e potenzialmente destabilizzanti per il delicato equilibrio istituzionale che caratterizza la Repubblica Italiana.
Questo atto, apparentemente circoscritto a una specifica questione finanziaria, si configura come una potenziale erosione dei principi costituzionali che garantiscono l’autonomia regionale, sancita dall’articolo 117 della Costituzione, e che rappresentano un pilastro fondamentale per la coesione nazionale.
L’azione del Governo, lungi dall’essere una mera verifica di legittimità formale, rischia di innescare un circolo vizioso di sfiducia e incertezza che penalizza non solo le amministrazioni locali, direttamente coinvolte nelle operazioni di ripristino e ricostruzione, ma anche l’intera cittadinanza.
La decisione, interpretata come un’imposizione centralistica, alimenta una narrazione di distanza tra il Governo centrale e le realtà territoriali, minando la fiducia nelle istituzioni e ostacolando la capacità di risposta efficace di fronte a calamità naturali.
La Valle d’Aosta, in quanto Regione a Statuto Speciale, incarna in modo particolarmente evidente il ruolo cruciale delle autonomie territoriali per garantire un’adeguata gestione delle emergenze e per promuovere uno sviluppo economico e sociale equilibrato.
L’impugnativa della legge regionale evidenzia una potenziale incongruenza tra l’esigenza di assicurare una risposta rapida e mirata alle necessità locali e l’applicazione rigida di procedure centralizzate, che spesso si rivelano lente e inadatte a cogliere le specificità del contesto territoriale.
È imperativo interrogarsi sulle ragioni che hanno impedito alla Regione di sviluppare una strategia di intervento autonoma, coerente con i principi del suo Statuto Speciale, e fondata sull’iniziativa regionale.
L’approccio centralizzato, sebbene possa apparire efficiente sulla carta, rischia di soffocare l’autonomia decisionale delle Regioni, limitando la loro capacità di innovazione e di adattamento alle mutevoli esigenze del territorio.
La collaborazione leale tra i diversi livelli istituzionali non è un concetto astratto o un mero adempimento formale, ma una condizione imprescindibile per garantire la stabilità e l’efficacia del sistema repubblicano.
In particolare, nei momenti di emergenza, è fondamentale che lo Stato e le Regioni siano in grado di lavorare in sinergia, mettendo da parte divergenze politiche e priorità individuali per il bene comune.
Il gruppo Rassemblement Valdôtain ribadisce il proprio impegno nella difesa dell’Autonomia regionale, auspicando un chiarimento tempestivo e trasparente delle motivazioni alla base della decisione governativa, e sollecita un confronto costruttivo e improntato alla fiducia reciproca, volto a preservare l’integrità del sistema istituzionale e a tutelare le legittime aspettative delle comunità locali.
È necessario che il Governo italiano riconosca il valore imprescindibile delle autonomie regionali come elemento costitutivo dell’identità nazionale e come motore di sviluppo e coesione sociale.