Il Governo italiano, attraverso il Consiglio dei Ministri su impulso del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha formalmente avviato una procedura di impugnazione della legge regionale della Valle d’Aosta n.
12 del 26 maggio 2025, denominata “Disposizioni urgenti e straordinarie per il sostegno economico-finanziario ai Comuni colpiti dagli eventi calamitosi del 16 e 17 aprile 2025”.
La legge, strutturata in tre articoli, destina un fondo complessivo di otto milioni di euro, con una ripartizione specifica: tre milioni e trecento mila euro destinati ai comuni di Fontainemore, Montjovet, Quart e Doues, e quattro milioni settecento mila euro per interventi di supporto a tutti gli altri comuni regionali che hanno subito danni a seguito delle alluvioni e delle valanghe.
La decisione di impugnare la legge regionale non è priva di implicazioni procedurali e costituzionali.
Secondo la valutazione del Governo, espressa in una nota ufficiale diffusa da Palazzo Chigi, alcune disposizioni contenute nel testo legislativo regionale presentano elementi di illegittimità, superando i limiti delle competenze legislative attribuite alla Regione Valle d’Aosta e manifestando una potenziale dissonanza con la normativa statale in ambiti cruciali come la gestione del sistema contabile pubblico, il coordinamento delle politiche di finanza pubblica e l’organizzazione del sistema nazionale di protezione civile.
Il fulcro dell’azione governativa risiede nell’interpretazione dell’articolo 117 della Costituzione, pilastro fondamentale nella ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni.
Nello specifico, l’impugnazione si basa sulla presunta violazione del secondo comma, lettera e), che attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in materia di coordinamento delle risorse finanziarie degli enti territoriali, e del terzo comma, che disciplina l’esercizio concorrente delle competenze in materia di protezione civile, richiedendo che la legislazione regionale sia coerente con gli standard minimi stabiliti a livello nazionale.
La procedura di impugnazione solleva interrogativi significativi sull’equilibrio istituzionale e sulla ripartizione delle responsabilità in situazioni di emergenza.
Mentre la Regione Valle d’Aosta ha agito per rispondere rapidamente alle esigenze immediate dei territori colpiti, il Governo centrale ritiene che la legge regionale abbia ecceduto i limiti delle sue competenze, potenzialmente creando disomogeneità nel sistema di protezione civile nazionale e compromettendo la trasparenza e la correttezza nella gestione dei fondi pubblici.
L’esito della procedura di impugnazione determinerà se la legge regionale potrà entrare in vigore così come formulata, oppure se sarà necessario un intervento correttivo per riallinearla con la normativa statale e garantire il rispetto dei principi costituzionali.
L’intera vicenda pone quindi al centro un dibattito più ampio sulla natura del coordinamento tra Stato e Regioni in materia di gestione delle emergenze e sull’interpretazione dei limiti delle competenze legislative regionali in situazioni di particolare urgenza.