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sabato 8 Novembre 2025

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L’azione della Guardia di Finanza di Aosta, in coordinamento con la Procura Regionale della Corte dei Conti, ha portato alla notifica di 25 inviti a dedurre a figure apicali – attuali ed ex – dell’Unità di Servizi Sanitari Locali (Usl) della Valle d’Aosta.

L’indagine, incentrata su presunte irregolarità nella gestione dell’Attività Libero Professionale Intramuraria (Alpi), solleva interrogativi significativi sulla governance e la trasparenza dei flussi finanziari all’interno del sistema sanitario regionale.
Al centro della vicenda vi è un disavanzo di 1.413.199,31 euro rilevato nella contabilità separata dedicata all’Alpi, relativo agli anni 2019, 2020 e 2021.
Questo squilibio, in violazione di un principio legislativo imperativo che imponeva l’equilibrio contabile, ha generato un potenziale danno erariale che, a cascata, si è insinuato nei bilanci aziendali e, in ultima istanza, nel bilancio consuntivo della Regione Valle d’Aosta.

La lista dei destinatari degli inviti a dedurre include figure di primo piano come l’attuale direttore generale dell’Usl, Massimo Uberti, e personalità che hanno ricoperto ruoli chiave nel passato, tra cui l’ex assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse, e l’ex direttore amministrativo dell’Usl, Marco Ottonello.

La diversità degli incarichi coinvolti – da direttori generali a componenti di collegi sindacali e nuclei di vigilanza – suggerisce una possibile responsabilità diffusa e strutturale.

L’accusa principale verte sulla mancata revisione delle tariffe Alpi, che sono rimaste statiche per anni, in palese disallineamento con l’incremento dei costi delle prestazioni sanitarie.
Questa immobilismo tariffario ha portato a una progressiva erosione delle risorse destinate all’assistenza intramuraria, con conseguenze potenzialmente negative per la qualità e l’accessibilità dei servizi offerti alla collettività.
Le indagini hanno inoltre evidenziato una presunta inerzia da parte del collegio sindacale dell’Usl, del direttore della struttura complessa ‘Programmazione, Bilancio e controllo di gestione’ e dei membri del nucleo di monitoraggio Alpi.
Questi organi, investiti di funzioni di controllo e impulso, avrebbero omesso di esercitare adeguatamente i propri poteri di vigilanza, permettendo la perpetuazione di una situazione finanziaria anomala.

La vicenda apre un dibattito cruciale sull’efficacia dei meccanismi di controllo interno all’interno delle aziende sanitarie regionali, sulla responsabilità dei manager pubblici e sulla necessità di garantire la corretta applicazione delle normative finanziarie.

I destinatari degli inviti a dedurre hanno ora 45 giorni per presentare le proprie controdeduzioni e documentazione difensiva, in attesa di una valutazione definitiva da parte dell’organo giudiziario competente.
Il caso solleva interrogativi sulla governance del sistema sanitario regionale e sulla necessità di rafforzare i controlli per tutelare la trasparenza e la corretta gestione delle risorse pubbliche.

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