La vicenda relativa all’invalidazione della raccolta firme per il referendum confermativo della legge elettorale regionale si configura come una profonda ferita nel tessuto della partecipazione democratica, una ferita aggravata dall’incongruenza procedurale che l’ha determinata. L’assenza di formalizzazione, un’omissione burocratica apparentemente minore, ha finito per ostacolare il raggiungimento del quorum richiesto, frustrando l’impegno e la fiducia di un vasto gruppo di cittadini.Mi sento gravato da questo errore, un’imperfezione nel processo che ha impedito l’espressione libera e autentica della volontà popolare. Riconosco che la mancata adozione delle necessarie procedure amministrative, benché derivante da circostanze che non intendo qui dilungare, ha compromesso il risultato auspicato e ha generato una sensazione di ingiustizia, soprattutto verso coloro che hanno profuso energie e risorse nella raccolta delle firme. Quelle firme, infatti, non sono solo numeri su un foglio, ma rappresentano un desiderio diffuso, una richiesta di cambiamento che merita di essere ascoltata e rispettata. La loro abbondante superamento del limite minimo, infatti, testimoniano una capacità organizzativa notevole e un vivo interesse da parte dell’elettorato.Non intendo addurre scuse o cercare giustificazioni, poiché l’ammissione della responsabilità è il primo passo per la crescita personale e per il rafforzamento del nostro sistema democratico. La mia coscienza, giudice implacabile, mi spinge a confrontarmi con la gravità di questa situazione, un monito a non trascurare mai la precisione e la completezza delle procedure, soprattutto quando si tratta di garantire la partecipazione dei cittadini.Esprimo le mie più sincere scuse al Comitato per la riforma elettorale, un organo che ho sostenuto con dedizione e convinzione. La mia ambizione è sempre stata quella di promuovere un processo elettorale trasparente e inclusivo, e questo episodio rappresenta una battuta d’arresto, un’occasione per riflettere e per migliorare. Spero che, da questa esperienza, si possa trarre un insegnamento prezioso per il futuro, affinché simili imprevisti non possano più compromettere la legittimità delle scelte democratiche. La fiducia dei cittadini è un bene inestimabile, e la sua tutela deve essere una priorità assoluta per ogni esponente politico.
Invalidità referendum: una ferita alla democrazia e alle firme dei cittadini.
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