venerdì 12 Settembre 2025
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Aosta

La Diva e la Neve: un’indagine poetica tra arte e natura.

La galleria Inarttendu di Aosta ospita, dal 18 settembre al 18 ottobre, una mostra fotografica di notevole suggestione: “La Diva e la Neve”, un progetto dell’artista svizzera Corinne von Reding, curato con acume dall’Alina Art Foundation.
Lungi dall’essere una semplice esposizione, si configura come una riflessione poetica, un’indagine estetica che interroga il rapporto tra l’essere umano, declinato nella figura enigmatica della “Diva”, e l’imponenza silente della natura alpina, personificata dalla neve.

La mostra si articola attorno alla serie Ivoine, una raccolta di immagini che trascendono la mera rappresentazione, proponendo un’esperienza immersiva nel cuore del paesaggio montano.

Von Reding non si limita a documentare la bellezza ovvia dei luoghi, ma ne scruta l’anima, rivelando la complessità intrinseca all’apparente staticità.

L’artista utilizza la fotografia come strumento per esplorare la zona grigia tra performance e ambiente, tra l’autenticità percepita e le costruzioni narrative che l’essere umano proietta sul mondo.
Il nucleo concettuale dell’opera di von Reding si fonda sulla triade “Luce, Tempo, Spazio” – elementi che non sono semplici variabili tecniche, bensì dimensioni fondamentali per la comprensione della realtà.
La luce, non solo come fattore illuminante, ma come portatrice di significati e atmosfere; il tempo, non come sequenza cronologica, ma come dilatazione emotiva e stratificazione di memorie; lo spazio, non come mera estensione fisica, ma come campo di relazioni e potenzialità.

Attraverso la composizione accurata di questi elementi, l’artista riesce a cogliere l’effimero, a rivelare ciò che si cela dietro la superficie delle cose, a catturare l’essenza più intima del vivere.
“La Diva e la Neve” non è quindi una mostra da osservare, ma da vivere, un invito a rallentare, a contemplare, a lasciarsi trasportare dalla magia di un mondo che si svela lentamente, attraverso l’obiettivo di una fotografa capace di trasformare la realtà in poesia visiva.

La presenza della “Diva”, figura quasi mitologica, introduce un elemento di mistero e di ambiguità, suggerendo una riflessione più ampia sul ruolo dell’arte e sulla capacità di evocare emozioni profonde e durature.

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