Nella questura di Aosta è stata inaugurata “Una stanza tutta per sé”, un ambiente dedicato all’ascolto protetto e sicuro, frutto di una collaborazione tra la Polizia di Stato e il Soroptimist International d’Italia, club della Valle d’Aosta.
Questa iniziativa, parte di un progetto di ampio respiro in espansione a livello nazionale, rappresenta un passo significativo nell’offerta di supporto specializzato a individui vulnerabili, con una particolare attenzione alle donne che hanno subito violenza di genere, stalking, maltrattamenti domestici e ai minori vittime di abusi.
Il progetto, presentato dal questore Gian Maria Sertorio e dalla presidente Viviana Vallet, risponde a un’urgente necessità di creare spazi dedicati all’ascolto empatico e alla raccolta di testimonianze in un contesto che minimizzi il trauma subito dalle vittime.
La stanza non è semplicemente un luogo fisico; è un presidio di sicurezza emotiva, un rifugio dove le persone possono sentirsi ascoltate, credute e tutelate senza la sensazione di essere esposte o giudicate.
“La creazione di questo ambiente protetto è un investimento nella nostra comunità,” ha dichiarato il questore Sertorio.
“Riconosciamo la complessità delle dinamiche di violenza e l’importanza di offrire alle vittime la possibilità di raccontare la propria storia in un contesto sicuro e confidenziale, favorendo così l’avvio di un percorso di recupero e di giustizia.
“Viviana Vallet ha sottolineato l’importanza strategica di questa iniziativa per il Soroptimist International, un’organizzazione impegnata da decenni nella promozione dei diritti delle donne e nella lotta contro ogni forma di violenza di genere.
“Questa stanza rappresenta un piccolo, ma significativo, tassello in un mosaico di azioni volte a contrastare la cultura della violenza e a sostenere le donne che ne sono vittime.
È un segnale tangibile della nostra vicinanza e del nostro impegno a garantire loro un futuro più sicuro e dignitoso.
”Il progetto “Una stanza tutta per sé” si inserisce in un contesto più ampio di sensibilizzazione e prevenzione della violenza, promuovendo un approccio multidisciplinare che coinvolge operatori delle forze dell’ordine, psicologi, assistenti sociali e avvocati.
La stanza non è concepita come un’isola, ma come un punto di snodo per l’attivazione di una rete di supporto che possa offrire alle vittime l’assistenza legale, psicologica e sociale di cui hanno bisogno per ricostruire le proprie vite.
L’iniziativa mira a rafforzare la fiducia delle vittime nei confronti delle istituzioni e a incoraggiarle a denunciare gli abusi, contribuendo così a contrastare l’impunità e a proteggere la collettività.









