Il processo a Sohaib Teima, il giovane fermano imputato per l’omicidio della sua ex compagna, la cittadina francese Auriane Laisne, è ripreso oggi a Aosta, dinanzi alla Corte d’Assise.
Il dramma, che ha scosso la comunità valdostana, culminò con il ritrovamento del corpo di Auriane, ventiduenne, il 5 aprile dell’anno precedente, all’interno di una cappella abbandonata a Equilivaz, in territorio di La Salle.
Il luogo, suggestivo e solitario, contrasta profondamente con la brutalità del gesto che vi ha concluso la vita della giovane donna.
L’udienza odierna ha visto la testimonianza cruciale di Gabin Laisn, fratello della vittima, che si è costituito parte civile attraverso i legali Jacques Fosson e Giulia Scalise.
La sua deposizione ha offerto uno sguardo agghiacciante sulla dinamica relazionale tossica che si era instaurata tra Auriane e Sohaib, rivelando un quadro di controllo, violenza psicologica e minacce esplicite.
Gabin ha narrato come la sorella si fosse confidato con lui, descrivendo un rapporto caratterizzato da abusi fisici, orchestrati per costringere Auriane a sottomettersi alla volontà del compagno.
La sua libertà personale veniva costantemente violata: il possesso dei suoi dispositivi elettronici veniva confiscato, impedendole di comunicare con l’esterno e di mantenere contatti indipendenti.
Questo controllo capillare si estendeva alla gestione dei suoi account online, strumento ulteriore per assoggettarla.
La situazione, come riferito dal fratello, era aggravata da minacce di morte, pronunciate con un coltello, e che rivelano un’escalation di violenza e una profonda destabilizzazione psicologica nella vittima.
Queste minacce, secondo la testimonianza, non erano semplici espressioni verbali, ma manifestazioni concrete di intenzioni pericolose, che includevano la prospettiva di vendetta nei confronti della famiglia di Auriane, qualora Teima fosse finito in carcere a causa delle sue azioni.
La deposizione di Gabin Laisn ha dunque getto luce su un complesso intreccio di manipolazione, coercizione e violenza, delineando un quadro di abuso relazionale che ha portato alla tragica fine della giovane Auriane.
Il processo si preannuncia come un’analisi approfondita di tali dinamiche, alla ricerca della verità e della giustizia per la vittima.