L’attività di indagine condotta dalla squadra mobile della Questura di Aosta ha portato all’esecuzione di tre provvedimenti di fermo in carcere, in seguito all’emergenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione a una rapina in abitazione perpetrata ai danni di un conoscente residente nella regione. I soggetti coinvolti sono Claudiu Padure, 26 anni, Michele Nadir Bonvicini, 24 anni, e Mouhcine Hamza, 39 anni, tutti con residenza in Valle d’Aosta.La ricostruzione degli eventi, basata sulla denuncia della vittima e corroborata da ulteriori elementi raccolti durante le indagini, colloca la rapina nella notte tra il 21 e il 22 maggio scorsi. L’aggressione si è verificata presso l’abitazione della vittima, la quale si trovava agli arresti domiciliari al momento dei fatti. L’irruzione, compiuta nel cuore della notte, ha visto i tre individui presentarsi presso l’abitazione, sorprendendo e terrorizzando la vittima e la sua compagna.Secondo le prime ricostruzioni, l’azione criminale è stata caratterizzata da un elevato grado di violenza e intimidazione. I malfattori, armati di oggetti contundenti quali collo di bottiglia, cacciavite e un taglierino, hanno minacciato la coppia, immobilizzandola materialmente. La donna è stata spinta contro il muro, riportando lesioni che necessitano di circa dieci giorni per la guarigione. L’atto intimidatorio si è concluso con la sottrazione di un quantitativo di denaro contante, pari a 300 euro.Le indagini hanno permesso di risalire ai responsabili, delineando un quadro di una dinamica presumibilmente connessa a problematiche legate alla dipendenza da sostanze stupefacenti. L’ipotesi investigativa, supportata da elementi di contesto e rapporti interpersonali tra la vittima e gli accusati, suggerisce che i debiti accumulati nel circuito della droga abbiano rappresentato un fattore scatenante per l’azione criminale.Le prime due misure cautelari, riguardanti Padure e Bonvicini, sono state eseguite nei giorni scorsi. Il giudice, dopo l’interrogatorio di Padure, ha convalidato la custodia cautelare, confermando la gravità degli indizi a suo carico e il rischio di fuga o inquinamento delle prove. Anche Bonvicini è stato sentito, con esito simile. L’ultimo fermo, riguardente Hamza, è stato eseguito questa mattina dagli agenti della squadra mobile, su disposizione della Procura di Aosta e con l’autorizzazione del Giudice per le Indagini Preliminari. Il suo interrogatorio è previsto nei prossimi giorni, al fine di consentirgli di fornire la propria versione dei fatti e garantire il diritto alla difesa. L’inchiesta prosegue nel tentativo di accertare eventuali complici e di ricostruire con precisione l’intera vicenda, al fine di tutelare la sicurezza della collettività e di fare luce sulle dinamiche che hanno portato a questo grave episodio.
Rapina in Valle d’Aosta: tre fermi per aggressione e furto
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