La questione della tempistica e dell’applicazione della legge elettorale regionale, oggetto del referendum confermativo, solleva un dibattito che rischia di oscurare la chiarezza della normativa vigente. Erik Lavevaz, consigliere regionale dell’Union Valdotaine e presidente della prima commissione del Consiglio Valle, interviene con un’analisi puntuale, evidenziando la responsabilità primaria del Presidente della Regione nel fissare la data del voto referendario, un potere circoscritto da precise disposizioni regionali.Il confronto si accende con il comitato referendario, il quale sostiene con veemenza la possibilità di un voto che, nonostante l’esito del referendum, continuerebbe ad essere regolato dalla precedente legislazione. Questa interpretazione, apparentemente sicura di sé, si rivela in contrasto diretto con l’orientamento espresso dall’Ufficio elettorale regionale, organo competente e autorevole in materia. La decisione dell’Ufficio elettorale è inequivocabile: l’introduzione di una maggiore libertà di scelta per l’elettore, introdotta con la legge oggetto del referendum, deve trovare immediata applicazione fin dalle prossime elezioni di settembre.Questa divergenza interpretativa non è un mero dettaglio tecnico, ma tocca un principio fondamentale del diritto amministrativo: la prevalenza delle decisioni degli organi competenti. Il comitato referendario, nel suo appello alla pubblica opinione, sembra ignorare la centralità dell’Ufficio elettorale regionale, un organo che agisce con imparzialità e nel rispetto della legge. La vicenda pone l’attenzione su un tema più ampio: l’importanza della corretta comprensione e applicazione delle disposizioni normative, soprattutto in contesti di transizione legislativa. Un referendum confermativo, per sua stessa natura, mira a ratificare una scelta politica già compiuta, ma la sua efficacia dipende dalla sua corretta attuazione. In questo senso, la chiarezza e l’imparzialità degli organi competenti, come l’Ufficio elettorale regionale, sono elementi cruciali per garantire la legittimità del processo democratico e per evitare confusioni che potrebbero compromettere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il Presidente della Regione, investito di una responsabilità specifica, deve assicurare che l’esito referendario venga rispettato e applicato secondo le indicazioni dell’Ufficio elettorale, garantendo così la piena efficacia del voto popolare.
Referendum regionale: scontro interpretazioni sulla legge elettorale.
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