Il dibattito sulla compattezza politica, evocato a livello nazionale, contrasta acuamente con le fratture latenti che permangono nei territori, suggerendo una dissonanza tra l’apparenza dell’unità e la realtà di divisioni non sanate da un’effettiva volontà di riconciliazione.
La coerenza politica, per sua natura, non può essere un costrutto elastico, modellabile a seconda delle convenienze geografiche.
Questo principio, intrinsecamente legato alla credibilità e alla stabilità di un progetto politico, è al centro della decisione di Orlando Navarra, figura di spicco del panorama siciliano, che annuncia la sua separazione da “Noi Moderati”.
La rottura, definita con parole dure, denuncia l’imposizione dall’alto di strategie prive di visione a lungo termine, orientate a obiettivi immediati e a calcoli elettorali mirati in collegi ritenuti “sicuri”.
Navarra, nel suo comunicato, non rinnega i valori fondanti del centrodestra, invocando l’eredità politica di Silvio Berlusconi, e riconoscendo la leadership nazionale di Giorgia Meloni.
Tuttavia, sottolinea con fermezza come, in alcune aree, come la Valle d’Aosta, si siano verificate e tollerate spaccature interne che appaiono inspiegabili e dannose per la tenuta del fronte politico.
Queste divergenze, non risolte, minano la fiducia dei cittadini e alimentano un senso di smarrimento.
Il programma politico rivendicato da Navarra si concentra su temi cruciali per lo sviluppo regionale: sanità accessibile ed efficiente, creazione di posti di lavoro dignitosi, sostegno alle imprese locali, realizzazione di infrastrutture strategiche, politiche fiscali incentivanti e misure di supporto concreto alle famiglie.
In particolare, pone l’accento sulla necessità di una rete di sicurezza per coloro che, avendo sempre contribuito con onestà al sistema fiscale, si trovano oggi in condizioni di difficoltà economica.
Si tratta di un appello alla responsabilità sociale, un richiamo a non abbandonare chi si trova in stato di bisogno.
La sua decisione, lungi dall’essere un abbandono del centrodestra, è presentata come un atto di amore verso la sua vera essenza, un tentativo di ricostruirne l’unità autentica, sganciata da logiche correntizie e da compromessi inaccettabili.
Inizia così una nuova fase politica, improntata a un progetto civico, pragmatico e trasparente, ancorato profondamente alle esigenze e alle aspettative dei territori, un approccio volto a riconquistare la fiducia dei cittadini e a costruire un futuro più prospero e coeso.
Il focus non è più la conquista del potere a tutti i costi, ma la ricerca del bene comune e la valorizzazione delle identità locali.






