La mobilitazione odierna, concretizzata dallo sciopero, esprime una pressante esigenza di traduzione operativa delle convenzioni esistenti, delineando procedure chiare e trasparenti per l’assegnazione dei nuovi ingressi nel sistema giudiziario palermitano. Questa richiesta, espressa dal Segretario Generale della Fp Cgil Valle d’Aosta, Igor De Belli, durante il presidio di fronte al Palazzo di Giustizia, si inserisce in un contesto di cronica carenza di personale che impatta negativamente sull’efficienza e sulla qualità del servizio offerto alla cittadinanza. La partecipazione di professionisti legali alla manifestazione sottolinea la consapevolezza diffusa dell’urgenza di risolvere questa problematica.L’immediata reazione della Giunta Regionale, che ha approvato un Accordo Quadro con il Ministero della Giustizia, rappresenta un primo, seppur parziale, segnale di risposta. L’accordo, che prevede il reclutamento di personale attraverso lo scorrimento delle graduatorie di candidati idonei non vincitori di concorsi regionali e, potenzialmente, anche di enti locali, introduce un meccanismo innovativo volto a colmare le lacune di personale. Tuttavia, la semplice approvazione dell’accordo non risolve la questione di fondo: la necessità di definire convenzioni attuative che ne chiariscano l’applicazione pratica.La sfida cruciale risiede dunque nella trasformazione di un quadro normativo in azioni concrete, che garantiscano non solo l’incremento del personale, ma anche la sua corretta collocazione all’interno delle strutture giudiziarie. È necessario definire criteri oggettivi e verificabili per l’assegnazione dei ruoli, evitando arbitrarietà e favoritismi, e assicurando al contempo una distribuzione equilibrata delle risorse umane tra le diverse sezioni e uffici. L’utilizzo delle graduatorie esistenti, pur essendo una soluzione pragmatica e tempestiva, solleva interrogativi sull’adeguatezza delle competenze dei nuovi assunti alle specifiche esigenze del sistema giudiziario. È pertanto fondamentale prevedere percorsi di formazione e aggiornamento professionale mirati, al fine di garantire un’adeguata preparazione e specializzazione del personale.La mobilitazione sindacale e la risposta istituzionale segnano un punto di partenza. Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità di tutte le parti coinvolte – sindacati, amministrazione regionale, Ministero della Giustizia – di collaborare attivamente nella definizione di un modello di reclutamento e assegnazione del personale che sia equo, trasparente, efficiente e che risponda concretamente alle pressanti esigenze del sistema giudiziario e della collettività. Il futuro della giustizia locale, la sua capacità di erogare servizi essenziali, passa anche attraverso questo delicato processo di riforma.
Sciopero a Palermo: Urgente riforma del personale giudiziario
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