L’inchiesta sulla gestione del Summit Grand Continent, l’evento di rilevanza geopolitica annuale promosso dalla rivista omonima in collaborazione con la Regione Valle d’Aosta, si è conclusa senza l’identificazione di alcuna irregolarità penale.
La Procura di Aosta ha archiviato il procedimento, originariamente avviato con una formulazione cautelativa (modello 45), che non prevede l’individuazione di indagati né la formulazione di specifiche accuse.
L’indagine, protrattasi tra febbraio e marzo, ha esaminato attentamente le modalità di organizzazione e l’utilizzo dei fondi pubblici destinati alle edizioni del summit del 2023, 2024 e a quella in programma per il futuro.
L’attenzione si è concentrata non solo sulla gestione finanziaria, ma anche sulla trasparenza delle procedure e sulla conformità all’ordinamento giuridico.
Un aspetto cruciale dell’indagine ha riguardato la concessione di spazi presso la “Maison du Val d’Aoste”, un immobile di proprietà regionale situato a Parigi.
Questa struttura è stata messa a disposizione della rivista nell’ambito dell’accordo di collaborazione con l’ente pubblico valdostano, sollevando interrogativi sull’utilizzo di beni pubblici e sull’opportunità di tali accordi, soprattutto in relazione alla loro potenziale influenza politica.
I Carabinieri hanno effettuato acquisizioni documentali presso la sede della Regione per ricostruire l’iter decisionale che ha portato alla concessione di questi spazi, cercando di accertare se siano state rispettate le normative in materia di appalti e trasparenza amministrativa.
Il Summit Grand Continent, evento che ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama politico ed economico europeo come Josep Borrell, Romano Prodi e Paolo Gentiloni, ha generato un dibattito sull’opportunità di promuovere iniziative di questo tipo con fondi pubblici.
La presenza di personalità di alto livello ha contribuito ad accrescere l’interesse mediatico e politico del summit, sollevando interrogativi sulla sua natura – un forum di discussione indipendente o un’opportunità di promozione istituzionale – e sul ruolo della Regione Valle d’Aosta nel finanziarne l’organizzazione.
La decisione di archiviazione da parte della Procura di Aosta, pur ponendo fine all’indagine formale, non preclude una riflessione più ampia sull’equità e la trasparenza delle partnership tra enti pubblici e riviste specializzate in geopolitica, e sull’impatto di tali iniziative sull’immagine e sulle risorse della Regione Valle d’Aosta.
L’episodio riapre il dibattito sull’uso del denaro pubblico per eventi di questo tipo e sulla necessità di garantire la massima accountability nei confronti dei cittadini.









