Il consueto esodo post-festivo, amplificato dall’affluenza di visitatori per il ponte dell’Immacolata, sta generando una significativa saturazione delle principali arterie di comunicazione valdostane, con conseguenti ripercussioni sulla fluidità del traffico diretto verso la pianura.
La situazione, monitorata costantemente dalla società autostradale Sav, evidenzia criticità pervasive sull’autostrada A5, in direzione Torino, dove si formano colonne di veicoli che si estendono per diversi chilometri.
I tempi di percorrenza, un tempo contenuti, sono ora drasticamente prolungati; il tragitto tra Aosta e Verres, un indicatore chiave della situazione complessiva, richiede ora circa sessanta minuti, una spesa temporale notevolmente superiore rispetto alle normali condizioni.
La Sav, attraverso il proprio sito web, fornisce aggiornamenti in tempo reale, segnalando specificamente code intermittenti tra Nus e Quincinetto, tratto cruciale per la direzione Torino-Milano, attribuendone la causa all’elevato volume di traffico.
Le difficoltà non si limitano all’autostrada; anche la statale 26, importante viario alternativo, risulta fortemente congestionata, con ripercussioni tangibili sulla mobilità.
La presenza di pattuglie dei Carabinieri sul posto testimonia l’impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza e gestire il flusso veicolare, cercando di mitigare gli effetti dei rallentamenti.
L’episodio evidenzia la fragilità delle infrastrutture regionali di fronte a flussi turistici intensi, richiamando l’attenzione sulla necessità di pianificare soluzioni di mobilità più sostenibili e resilienti, in grado di assorbire picchi di domanda e ridurre la dipendenza dal trasporto privato.
Si rende, inoltre, cruciale una maggiore sensibilizzazione degli utenti, incoraggiando l’utilizzo di mezzi pubblici, il carpooling e la programmazione di viaggi in orari meno affollati, al fine di contribuire a decongestionare le strade e a migliorare l’esperienza di viaggio per tutti.
La problematica, pur essendo legata a dinamiche stagionali, pone interrogativi più ampi sulla capacità di adattamento del sistema viario valdostano alle crescenti esigenze di mobilità e di turismo.







