martedì 2 Settembre 2025
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Aosta

Tragedia ad Alassio: Operaio muore sul lavoro, grida di indignazione

Un tragico epilogo ha segnato Alassio, Savona, dove la perdita di Cristian H.
, un operaio quarantaduenne originario della Valle d’Aosta, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza sul lavoro.

Mentre stava eseguendo interventi di manutenzione del tetto di un’abitazione, adottando le tecniche complesse dell’edilizia acrobatica, l’uomo è precipitato, perdendo la vita sul posto.
Un collega ha riportato ferite lievi, testimone silenzioso di un evento che solleva interrogativi urgenti sulle condizioni di lavoro e sulla prevenzione dei rischi.

L’accaduto, che si aggiunge ad altre recenti vicende come la tragedia di Castel Vittorio, ha scosso profondamente la comunità e alimentato una crescente indignazione.
La CGIL, attraverso le voci di Luca Maestripieri e Andrea Tafaria, ha espresso con fermezza la volontà di costituirsi parte civile, denunciando un sistema che permette che queste morti sul lavoro si ripetano incessantemente.

La retorica delle condoglianze e delle promesse, tanto frequente dopo ogni incidente, non è più sufficiente.
È necessario un cambiamento radicale, un vero e proprio shock terapeutico che ponga la sicurezza al centro delle priorità nazionali.
Non può essere considerata un semplice costo, ma un investimento imprescindibile per la tutela della vita umana e per la dignità del lavoro.

L’assenza di misure efficaci, nonostante i ripetuti richiami, è la causa diretta di questa perdita irreparabile.
L’episodio di Alassio è un campanello d’allarme che richiede un’azione immediata e incisiva.
L’impegno della CGIL è quello di spingere per un’indagine approfondita sulle cause del sinistro, per individuare le responsabilità e adottare misure correttive che impediscano future tragedie, anche attraverso il ricorso a tutti i mezzi legali e sindacali necessari.

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