La comunità valdostana è profondamente scossa dalla tragica scoperta del corpo di un giovane escursionista, quindici anni, disperso da sera precedente sulle impervie pendici della Becca di Viou, imponente torrione roccioso che svetta a 2.
856 metri di altitudine, dominando il paesaggio della Valle d’Aosta.
La notizia ha rapidamente generato un’ondata di sgomento, mettendo in luce la fragilità umana di fronte alla potenza incontrastata della natura alpina.
Secondo le prime indicazioni emerse dalla ricostruzione dei fatti, il ragazzo, di origine straniera, sarebbe precipitato lungo un percorso escursionistico generalmente considerato accessibile, anche se caratterizzato da tratti di terreno ripidi e potenzialmente insidiosi.
La chiamata dei genitori, avvenuta ieri sera, aveva immediatamente innescato un’operazione di ricerca e soccorso, che si è protratta per oltre ventiquattro ore.
La localizzazione del corpo, avvenuta questa mattina grazie a un sorvolo aereo di precisione, ha permesso di individuare il punto in cui la caduta si è conclusa, a un’altitudine di circa 2000 metri.
Le operazioni di recupero sono state immediatamente avviate, coinvolgendo un ampio dispositivo di soccorso composto da guide alpine altamente specializzate del soccorso valdostano, squadre di vigili del fuoco, personale del corpo forestale regionale e unità del Sagf (Soccorso Alpino Genti di Finanza), quest’ultimo incaricato di svolgere le indagini per chiarire le circostanze e la dinamica precisa dell’incidente.
La Becca di Viou, con le sue pareti verticali e l’esposizione a venti impetuosi, rappresenta una sfida anche per gli escursionisti esperti, e la tragedia pone interrogativi importanti sulla sicurezza in montagna, sulla preparazione e l’adeguatezza delle attrezzature, ma anche sulla percezione del rischio e sulla necessità di una costante formazione in materia di prevenzione.
La profondità del dolore che attanaglia la valle sottolinea la perdita di una giovane vita e la fragile linea che separa la passione per la montagna dalla sua inesorabile forza.
Le indagini, ora in corso, mirano a fornire risposte concrete, al fine di accertare le cause dell’accaduto e, possibilmente, evitare che simili tragedie si ripetano.