Il piano vaccinale obbligatorio contro la Dermatite Nodulare Contagiosa (Dnc), un’emergenza zootecnica che minaccia il patrimonio bovino regionale, giunge a una fase cruciale nella Valle d’Aosta.
L’iniziativa, avviata il 9 agosto e mirata a vaccinare circa 35.000 capi di bestiame, ha sostanzialmente concluso la fase di implementazione di massa, come comunicato dall’assessorato regionale alla Sanità.
Rimangono, tuttavia, circa 500 capi da gestire, con particolare attenzione alle situazioni complesse: casi eccezionali, difficoltà operative e, soprattutto, manifestazioni di rifiuto da parte di alcuni allevatori.
L’Azienda Unità Sanitaria Locale (Usl) della Valle d’Aosta si occuperà di queste problematiche, perseguendo un approccio conforme alle normative in vigore e focalizzato sul superamento degli ostacoli.
L’importanza di una copertura vaccinale totale trascende la mera tutela del bestiame.
Essa rappresenta un imperativo per la salvaguardia dell’intero ecosistema zootecnico regionale, un patrimonio economico e culturale di inestimabile valore.
Il rifiuto a collaborare, dunque, non è un semplice atto di dissenso, ma un potenziale danno collettivo.
La giunta regionale, consapevole di questa responsabilità, ha previsto un quadro sanzionatorio severo: sanzioni amministrative che variano da 2.000 a 20.000 euro, accompagnate alla perdita del diritto agli indennizzi in caso di abbattimento.
Queste misure mirano a rafforzare il principio di obbligatorietà e a garantire la piena adesione al piano vaccinale.
Il raggiungimento del 100% di copertura vaccinale è altresì fondamentale per la libera circolazione del bestiame al di fuori del territorio regionale.
Attualmente, le movimentazioni sono autorizzate solo a condizione che tutti gli stabilimenti e i capi di bestiame della regione siano stati vaccinati per almeno 60 giorni, una misura precauzionale volta a prevenire la diffusione della Dnc in altre aree.
Parallelamente, la Regione Piemonte ha rivolto una richiesta specifica agli allevatori piemontesi non partecipanti alla vaccinazione: la demonticazione dei capi di bestiame entro il 12 settembre.
Questa disposizione, in linea con la normativa regionale vigente e in attuazione di una precedente determinazione dirigenziale, riflette la necessità di un coordinamento transfrontaliero per contenere il rischio di diffusione della malattia.
Il piano vaccinale rappresenta, quindi, un investimento strategico per la salute del bestiame, la sicurezza alimentare e la stabilità economica della regione.
Il successo di questa iniziativa dipende dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti e dalla ferma applicazione delle disposizioni normative, a garanzia del benessere del patrimonio zootecnico valdostano e del suo contributo alla filiera agroalimentare.