La Valle d’Aosta si appresta a eleggere la sua nuova assemblea regionale, e il movimento “Valle d’Aosta Aperta” presenta una rosa di candidati che riflette una ricerca di rinnovamento e una visione politica radicalmente diversa.
Un panorama variegato, composto da ben 16 donne e 19 uomini, unisce generazioni e background diversi, dall’entusiasmo giovanile all’esperienza matura.
Alessandro Dattola, studente di Gignod appena ventunenne, incarna la speranza e le energie di una nuova classe politica, mentre Francesco Lucat, insegnante in pensione di Emarèse, con i suoi settantanove anni, rappresenta un patrimonio di conoscenza e un solido ancoraggio al territorio.
La lista presenta volti noti del panorama locale, come la consigliera regionale Erika Guichardaz, che porta con sé un bagaglio di esperienza amministrativa, e l’ex deputata Elisa Tripodi, proveniente dal Movimento 5 Stelle, il cui impegno politico trasversale testimonia la volontà di superare le tradizionali divisioni partitiche.
Si affiancano a loro figure professionali come Alexandre Glarey, funzionario comunale che conosce a fondo le dinamiche burocratiche e le esigenze del territorio, e le ex consigliere comunali Carola Carpinello, Patrizia Pradelli e Daria Pulz, quest’ultima ex consigliera regionale, portatrici di un radicamento territoriale significativo.
Lo slogan scelto, “Tutta un’altra Valle d’Aosta”, non è un mero espediente retorico, ma un manifesto programmatico che ambisce a una profonda trasformazione.
Raimondo Donzel, esponente di spicco del movimento, articola un programma che pone al centro il welfare, con un focus primario sul rafforzamento del sistema sanitario pubblico, spesso messo a dura prova, e sul potenziamento del trasporto pubblico, essenziale per garantire l’accessibilità e la coesione sociale in una regione alpina.
La sensibilità ecologica emerge come un pilastro fondamentale: il movimento si pone in netta contrapposizione alle grandi opere infrastrutturali considerate invasive e dannose per l’ambiente, denunciando l’erosione del suolo e promuovendo un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso del paesaggio alpino.
L’impegno per la parità di genere, con l’obiettivo di promuovere una rappresentanza equa nelle istituzioni, e la proposta di un salario minimo, misura volta a ridurre le disuguaglianze economiche e a tutelare i lavoratori, delineano un approccio progressista e attento alle fasce più vulnerabili della popolazione.
La dichiarata volontà di rappresentare un’alternativa alle forze di destra e ai loro “alleati di comodo” segnala un posizionamento politico chiaro e una volontà di rompere con le logiche consolidate, proponendo una nuova visione per il futuro della Valle d’Aosta, una regione che aspira a essere diversa, più equa, più verde e più attenta al benessere dei suoi cittadini.
L’eterogeneità della lista e la forza programmatica delineata suggeriscono un tentativo di costruire un ponte tra le diverse sensibilità del territorio, un’ambiziosa scommessa per una Valle d’Aosta rinnovata.