La Valle d’Aosta emerge come una regione di particolare interesse nell’analisi dell’Atlante dell’Infanzia a rischio “Senza filtri”, edizione 2023, un documento fondamentale per comprendere l’evoluzione e le sfide che investono l’adolescenza italiana.
I dati, presentati in prossimità della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, rivelano un quadro complesso, caratterizzato da luci e ombre, che evidenzia un impegno culturale significativo ma anche aree di fragilità che richiedono un’attenzione mirata.
Se a livello nazionale si registra un interesse moderato per la lettura al di fuori del contesto scolastico, in Valle d’Aosta questo dato si eleva a una percentuale notevolmente superiore (65,5%), suggerendo una solida base culturale e un’apertura verso la conoscenza che si manifesta attraverso l’accesso a libri e altre forme di espressione scritta.
Analogamente, la partecipazione a eventi museali, visite a siti archeologici e, in generale, l’esposizione a patrimonio culturale e artistico, risultano più elevate rispetto alla media nazionale.
Questi indicatori, apparentemente positivi, indicano un ambiente favorevole allo sviluppo intellettuale e alla formazione di una coscienza critica nei giovani valdostani.
Tuttavia, l’Atlante non si limita a una lettura superficiale dei numeri.
L’edizione corrente pone l’accento sull’adolescenza, un periodo cruciale di transizione e di scoperta di sé, sondando a fondo le esperienze e le percezioni dei giovani attraverso un’approfondita ricerca qualitativa.
Questa analisi rivela una generazione profondamente segnata dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria globale, con un uso spesso problematico delle tecnologie digitali e un rischio concreto di isolamento sociale.
La pandemia ha amplificato disuguaglianze preesistenti, creando un divario tra coloro che hanno potuto accedere a opportunità di apprendimento e crescita e coloro che si sono trovati esclusi, impoveriti nella loro formazione e nel loro sviluppo personale.
Il documento sottolinea come la fruizione di eventi culturali come concerti e spettacoli teatrali, pur superiore alla media nazionale, non sia sufficiente a contrastare i segnali di disagio e di isolamento che emergono dalla ricerca qualitativa.
L’attività fisica, un elemento fondamentale per il benessere fisico e mentale, risulta ancora insufficiente, con una percentuale di giovani valdostani inattivi che, seppur leggermente inferiore alla media nazionale, destano comunque preoccupazione.
Raffaela Milano, direttrice del Polo ricerche di Save the Children, evidenzia come la sfida principale sia quella di colmare il divario tra le potenzialità inespresso e le reali opportunità a disposizione degli adolescenti.
Non si tratta semplicemente di fornire accesso a libri, musei o palestre, ma di creare un ambiente di supporto che promuova l’autonomia, la creatività e la partecipazione attiva dei giovani.
È necessario un approccio olistico che tenga conto delle diverse dimensioni del benessere – emotiva, sociale, intellettuale e fisica – e che si ponga come obiettivo la costruzione di una società più inclusiva ed equa, in grado di offrire a ogni adolescente la possibilità di realizzare il proprio potenziale e di costruire un futuro prospero.
La voce degli adolescenti, ascoltata con attenzione dall’Atlante, è un monito e una guida per orientare le politiche e le azioni future, un appello a non lasciare indietro nessuno in questa fase cruciale della vita.








