domenica 7 Settembre 2025
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Valle d’Aosta contro Governo: Difesa dell’autonomia legislativa

La Regione Valle d’Aosta ha formalmente deciso di difendere l’autonomia legislativa esercitata con la legge del 26 maggio 2025, oggetto di un ricorso per conflitto di attribuzione sollevato dal Governo.
La legge in questione, intitolata “Revisione organica della disciplina regionale in materia di esercizio associato di funzioni e servizi comunali e di segretari degli enti locali,” introduce una significativa riforma, eliminando l’obbligatorietà della convenzione tra comuni per la gestione di servizi essenziali quali l’organizzazione generale degli enti, la contabilità pubblica, l’edilizia (sia pubblica che privata), l’attività di polizia locale e la gestione delle biblioteche.
La decisione della Giunta regionale di costituirsi in giudizio, affidando l’incarico al prof.

avv. Marcello Cecchetti del foro fiorentino, segna una chiara presa di posizione a favore del mantenimento della normativa regionale.
La difesa si basa su un’interpretazione rigorosa dello Statuto Speciale, che attribuisce alla Regione Valle d’Aosta ampi margini di autonomia legislativa in materia di ordinamento degli enti locali.

L’azione del Governo, attraverso il ricorso per conflitto di attribuzione, pone in discussione la legittimità di una scelta legislativa regionale che si discosta dalle disposizioni uniformi contenute nel Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL) e da altre normative statali applicabili ai comuni del resto del Paese.

La Regione contesta, in sostanza, che la normativa statale possa imporre limiti invalenti all’autonomia legislativa regionale in una materia espressamente riservata dallo Statuto.
La difesa regionale argomenta che la legge del 26 maggio 2025 rispetta pienamente i parametri costituzionali e lo stesso Statuto, e che l’esercizio della competenza legislativa primaria regionale in materia di “Ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni” è legittimo.

La Regione sottolinea il diritto di dotarsi di un proprio ordinamento degli enti locali, potendo discostarsi dalle previsioni del TUEL e da altre leggi statali generali, nei limiti stabiliti dallo Statuto speciale.

Questo implica una maggiore flessibilità nell’organizzazione dei servizi comunali, consentendo ai comuni valdostani di adattare la loro struttura alle specifiche esigenze del territorio e della popolazione, superando, in alcuni casi, le rigidità imposte da una legislazione uniforme a livello nazionale.

Il giudizio attende ora l’esame della Corte Costituzionale, che dovrà valutare la coesistenza tra l’autonomia legislativa regionale e i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico nazionale.

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