martedì 9 Settembre 2025
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Valle d’Aosta: Elezioni sotto esame, in bilico la legge elettorale.

Il dibattito giuridico sull’applicazione della legge elettorale regionale in Valle d’Aosta si è concluso con la riserva di decisione da parte della giudice Giulia De Luca, del tribunale di Aosta.

La questione, sollevata dal ricorso presentato da Avs-Rete Civica, verte sulla legittimità di introdurre un sistema di preferenze di genere (tre candidature femminili al posto di una singola preferenza) in una tornata elettorale già indetta con normativa preesistente.
La tempistica, e la sua potenziale incostituzionalità, costituiscono il fulcro della disputa.

L’amministrazione regionale, rappresentata dagli avvocati Marcello Cecchetti (foro di Firenze) e Riccardo Jans, ha presentato le proprie memorie, argomentando a favore dell’applicazione della nuova legge.
La difesa dei ricorrenti, affidata a Maria Cristina Carbone e Ivan Libero Nocera, ha avuto solo un breve termine per controreplicare, sottolineando la delicatezza della situazione.
L’azione legale, promossa da nove cittadini (Marco Debernardi, Luigi Giunta, Milena Gualtieri, Piero Lucat, Katya Foletto, Massimiliano Kratter, Manuela Nasso, Elio Riccarand, Chiara Minelli), è un’azione di responsabilità preventiva, volta a preservare la certezza del diritto e a evitare il rischio di contestazioni post-elettorali che potrebbero compromettere la validità delle elezioni.

Questa iniziativa è stata teoricamente guidata da Giovanni Boggero, ricercatore in Giurisprudenza presso l’Università di Torino, che coordina il team legale.
Il nodo centrale della controversia risiede nell’introduzione di una nuova legge elettorale, approvata il 20 agosto, a distanza di quasi un mese dall’indizione delle elezioni.
I ricorrenti sostengono che tale intervento normativo, approvato con una maggioranza semplice, violi il principio di immodificabilità delle regole elettorali una volta che il processo elettorale è stato avviato.

La loro argomentazione si basa sull’assunto che una norma di tale portata dovesse essere sottoposta a un processo di legittimazione più ampio, presumibilmente attraverso un referendum confermativo, che si è effettivamente svolto il 10 agosto.
La decisione della giudice De Luca, attesa nei prossimi giorni, avrà implicazioni significative per l’intera comunità valdostana, non solo per l’esito delle elezioni, ma anche per la tutela dei principi fondamentali del diritto elettorale, quali la certezza del diritto, la parità di trattamento dei candidati e il rispetto delle aspettative degli elettori.
La decisione potrebbe aprire un precedente rilevante per la definizione dei limiti all’intervento normativo in materia elettorale durante lo svolgimento di un processo elettorale.

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