giovedì 31 Luglio 2025
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Valle d’Aosta: nuove imprese superano le cessazioni, ma con cautela.

Nel secondo trimestre dell’anno, la Valle d’Aosta ha registrato un segnale incoraggiante per il tessuto economico regionale: il numero di nuove imprese ha superato le cessazioni, escludendo le procedure di liquidazione giudiziale.

I dati, recentemente pubblicati dalla Camera di Commercio, rivelano la nascita di 175 nuove realtà imprenditoriali contro le 105 cessazioni, generando un saldo positivo di 70 unità.

Se confrontati con i dati del secondo trimestre dell’anno precedente, si evince un’evoluzione, seppur con alcune differenze.
L’anno scorso si contavano 165 nuove immatricolazioni e 103 cessazioni, con un saldo di +62 unità e un tasso di crescita dell’imprenditoria del +0,50%.

L’attuale dato, pur mantenendo un quadro positivo, riflette un rallentamento rispetto a quel periodo, indicando una potenziale stabilizzazione del dinamismo imprenditoriale.

Il Presidente della Camera di Commercio, Roberto Sapia, sottolinea come l’analisi delle sole cessazioni volontarie, ovvero quelle scelte dall’imprenditore, fornisca una lettura più accurata della vitalità del sistema economico locale.

Le cancellazioni d’ufficio, conseguenti a procedure giudiziarie o fallimenti, distorcono infatti la percezione della reale capacità di resilienza e innovazione del tessuto produttivo.

Il saldo positivo attuale, seppur inferiore a quello registrato l’anno precedente, conferma comunque una sostanziale tenuta dell’imprenditoria valdostana, evidenziando una certa dinamicità che, seppur non esplosiva, rimane in linea con le tendenze nazionali.

Tuttavia, il quadro di ottimismo è temperato da crescenti fattori di incertezza.

L’attuale contesto internazionale, caratterizzato da tensioni geopolitiche e politiche commerciali protezionistiche, solleva preoccupazioni per il futuro delle imprese valdostane.

In particolare, l’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti rappresenta una seria minaccia per settori strategici dell’economia regionale, come quello metallurgico, fortemente dipendente dalle esportazioni.
L’aumento dei costi delle materie prime, legato ai conflitti in corso, rischia di comprimere i margini di profitto e ridurre la competitività delle imprese.

Parallelamente, l’effetto dei dazi, creando distorsioni nei mercati internazionali, potrebbe generare un surplus di produzione precedentemente destinato all’esportazione, riversandosi sul mercato interno e intensificando la concorrenza, con potenziali effetti deflattivi e difficoltà per le imprese meno strutturate.

Questa situazione rende cruciale un monitoraggio costante degli sviluppi internazionali e l’adozione di misure di sostegno mirate per rafforzare la resilienza delle imprese valdostane e favorire la diversificazione dei mercati di riferimento.

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