Tredici anni sono trascorsi dal referendum che interruppe il progetto del pirogassificatore, un momento storico che l’associazione “Valle Virtuosa” celebra, riaffermando al contempo la necessità di un dibattito urgente e costruttivo sulle problematiche legate alla gestione dei rifiuti.
L’obiettivo non è solo commemorare una vittoria passata, ma sollecitare azioni concrete da parte delle istituzioni, orientate a trasformare i rifiuti da problema a risorsa strategica per il territorio.
L’imminente esaurimento della discarica di Brissogne, previsto per il 2031, desta serie preoccupazioni.
La prospettiva di dover trasferire i rifiuti al di fuori dei confini regionali o di dover realizzare una nuova discarica solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità ambientale ed economica del territorio.
“Valle Virtuosa” sottolinea con forza che l’unica soluzione viabile è l’adozione di un approccio improntato alla filosofia del “rifiuto zero”, un obiettivo non utopico, bensì raggiungibile attraverso un impegno sistematico e multidisciplinare.
Questo percorso implica una radicale revisione delle pratiche attuali, con un focus prioritario sulla prevenzione della produzione di rifiuti attraverso la riduzione al consumo, il riutilizzo creativo di materiali, e una differenziazione spinta a livello domestico, supportata da sistemi di raccolta porta a porta capillari e accessibili a tutti i comuni.
L’introduzione di tariffe puntuali, basate sulla quantità effettiva di rifiuti prodotti, incentiva ulteriormente i cittadini a minimizzare gli scarti e ad adottare comportamenti più responsabili.
Parallelamente, l’associazione ribadisce la ferma opposizione alla riapertura della discarica di Pompiod, un sito che ha rappresentato in passato motivo di conflitto e preoccupazione per la salute dell’ambiente e della popolazione.
Il ricorso presentato al Tar, attualmente in corso di valutazione, testimonia la determinazione dei comitati locali a contrastare questa prospettiva.
L’attenzione è ora rivolta al programma del nuovo governo regionale, che prevede una riorganizzazione delle discariche esistenti.
I comitati ambientalisti lanciano un appello pressante alla Regione, invocando la chiusura definitiva della discarica di Pompiod, seguita da un’accurata bonifica del sito e da un monitoraggio ambientale prolungato, della durata di almeno trent’anni, per garantire la sicurezza e la salute degli ecosistemi circostanti.
Questo approccio non è solo una questione di tutela ambientale, ma anche un investimento a lungo termine per il benessere e la qualità della vita delle generazioni future, costruendo un modello di sviluppo sostenibile e resiliente.
La trasformazione dei rifiuti in risorsa rappresenta una sfida complessa, ma anche un’opportunità unica per promuovere l’innovazione, creare nuovi posti di lavoro e rafforzare l’identità del territorio.










