La Valle d’Aosta si appresta a un momento cruciale per il suo tessuto sociale, e il Consiglio Valle è chiamato a un impegno decisivo: approvare una legge regionale organica sul Terzo Settore e il Volontariato, e promuovere l’istituzione di una “Casa del Volontariato” come fulcro di aggregazione e supporto.
Questo appello, lanciato dal presidente del CSV Valle d’Aosta, Claudio Latino, si rivolge ai futuri eletti comunali e regionali, invitandoli a riconoscere e valorizzare il ruolo sempre più imprescindibile del volontariato nella regione.
Il volontariato, lungi dall’essere un’attività marginale, rappresenta oggi un pilastro fondamentale per la coesione sociale, l’erogazione di servizi essenziali e la promozione di inclusione.
La sua importanza è amplificata dalla crescente complessità delle sfide sociali ed economiche, che richiedono risposte innovative e collaborative.
Una legislazione specifica è quindi non solo auspicabile, ma essenziale per garantire al settore le risorse e il riconoscimento istituzionale necessari a sostenere e ampliare la sua azione.
Il CSV Valle d’Aosta, che con le sue 230 organizzazioni associate costituisce un ecosistema dinamico di impegno civico e promozione sociale, evidenzia l’urgenza di una legge che definisca in modo chiaro le competenze, i diritti e i doveri degli attori del Terzo Settore.
Una cornice legislativa robusta permetterebbe di creare meccanismi di finanziamento strutturali, semplificare le procedure amministrative, favorire la formazione e la professionalizzazione degli operatori, e promuovere la collaborazione tra pubblico, privato sociale e imprese.
L’istituzione della “Casa del Volontariato” si configura come un passo concreto per rafforzare il sistema di supporto al volontariato.
Al di là della semplice fornitura di spazi, la Casa dovrebbe diventare un punto di riferimento per le associazioni, offrendo servizi di consulenza, formazione, networking e promozione.
La sede attuale, inadeguata a fronte della contrazione degli spazi rispetto al passato e al crescente numero di attività ospitate gratuitamente, testimonia la necessità di una struttura più ampia e funzionale.
Questa nuova infrastruttura rappresenterebbe un investimento strategico per il futuro della regione, contribuendo a creare un ambiente più accogliente e stimolante per chi sceglie di dedicarsi al servizio della comunità.
In definitiva, si tratta di un atto di civiltà, un segnale tangibile di attenzione verso chi, quotidianamente, si impegna a costruire una Valle d’Aosta più giusta, inclusiva e solidale.