Il Monte Bianco, gigante di roccia e ghiaccio che domina le Alpi, ha visto recentemente una nuova, fulgida espressione di capacità atletica e ingegneristica. A soli sette giorni dalla performance di Benjamin Védrines, che aveva fissato un nuovo riferimento per la salita e discesa sul versante francese, l’atleta bergamasco William Boffelli ha riscritto la storia, abbattendo il record con un tempo di 4 ore, 43 minuti e 24 secondi.Boffelli, nato nel 1993 e con una solida formazione ingegneristica, incarna la sintesi perfetta tra la passione per la montagna e l’approccio scientifico all’alta performance. La sua professione presso la Fondazione Montagna Sicura, dove opera come tecnico ricercatore a Courmayeur, testimonia un profondo legame con la disciplina alpinistica, non solo come pratica sportiva, ma anche come campo di studio e innovazione. Il suo background tecnico suggerisce un’analisi meticolosa del percorso, ottimizzando ogni aspetto – dalla scelta dell’attrezzatura alla gestione dell’energia – per raggiungere questo traguardo.L’impresa, iniziata alle 5:45 del mattino da Chamonix, non è stata una semplice corsa. Si è trattato di una strategia complessa che ha richiesto una preparazione fisica eccezionale e una gestione precisa delle risorse. L’utilizzo di scarpe da ginnastica per la prima parte del percorso, seguita dal cambio con scarponi da sci e sci a circa 2.200 metri, riflette una scelta deliberata per massimizzare l’efficienza in diverse fasi della salita. Il carico, rappresentato da sci, scarponi e attrezzatura da alpinismo, ha pesato sulla sua resistenza, rendendo la sua progressione ancora più impressionante.Raggiungere la vetta a quota 4810 metri intorno alle 9:30 non è stato solo il punto culminante fisico, ma anche il momento di transizione verso la discesa. La rimozione delle pelli e l’immediato lancio in una discesa a rotta d’aria con gli sci hanno trasformato la salita faticosa in una vertiginosa dimostrazione di abilità e coraggio. La combinazione di sci e corsa nella fase finale, con l’arrivo a Chamonix intorno alle 10:30, ha coronato un’azione che va oltre la semplice performance sportiva, incarnando un approccio multidisciplinare all’esplorazione e alla conquista del Monte Bianco. Il record stabilito da Boffelli non è solo una pietra miliare nell’alpinismo estremo, ma anche un esempio di come l’ingegno umano possa spingere i limiti della performance in un ambiente tanto impegnativo quanto sublime.
William Boffelli, nuovo record sul Monte Bianco: atletica e ingegno
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