Il 23 ottobre, in occasione della chiusura degli eventi celebrativi dedicati alla figura che ha segnato la storia della Scuola e dell’agricoltura valdostana, i 200 studenti dell”Institut Agricole Régional hanno vissuto un momento speciale: il ricordo del Canonico Joseph Vaudan.
Nonostante il maltempo abbia costretto l’organizzazione IAR a spostare l’evento dalla Cascina Montfleury alla palestra della sede principale, l’atmosfera è stata calorosa e partecipata. Sullo sfondo delle meravigliose immagini dell’archivio fotografico (BREL), stampate per allestire il luogo di festa, i ragazzi dello IAR hanno avuto l’opportunità di conoscere le radici del loro istituto attraverso le voci di chi ne ha vissuto la storia: Oscar Marguerettaz, ex Direttore Didattico, Andrea Barmaz e Augusto Chatel, ex Direttori della Sperimentazione, Luciano Rigazio, enologo e insegnante, Alessandro Neyroz, insegnante e ricercatore in agronomia, e un ex allievo, Giuliano Garino, che ha portato la sua testimonianza.
Gli aneddoti e i ricordi condivisi hanno dato vita alla figura del Canonico Vaudan, trasformandolo da nome storico a presenza viva e concreta. Attraverso le loro parole, i ragazzi hanno potuto toccare con mano lo spirito visionario che ha animato la fondazione dell’istituto: quella capacità unica di intrecciare teoria e pratica, ricerca e lavoro nei campi, innovazione e rispetto per la terra di montagna. Un vero passaggio di testimone tra generazioni, dove chi ha raccolto l’eredità del Canonico trasmette ai più giovani non solo conoscenze tecniche, ma anche quella passione e quel rigore che continuano a essere il cuore pulsante dello IAR. La missione di unire insegnamento, ricerca e sperimentazione pratica – così cara a Vaudan – resta viva nel lavoro quotidiano di chi oggi forma i futuri protagonisti dell’agricoltura valdostana.
“Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo incontro e a chi ha voluto rendere omaggio a una figura così importante per la nostra scuola e per l’agricoltura valdostana.” Martine Peretto e Piero Prola








