Martedì 5 agosto, alle ore 21:00, presso la sede dei Vigili del Fuoco Volontari di Champoluc (Ayas), si inaugura una campagna di crowdfunding volta a sostenere l’istituzione di un “Parco Naturale del Monte Rosa”, un’iniziativa promossa dal comitato “Ripartire dalle Cime Bianche”, in prima linea nella difesa del territorio contro l’ipotesi di un collegamento intervallivo tra Ayas e Valtournenche.
La raccolta fondi mira a raggiungere una cifra di 10.000 euro, affiancata da una raccolta di 10.000 firme a sostegno della proposta.
Questa iniziativa trascende una semplice raccolta di risorse finanziarie; si configura come un atto di resistenza e un investimento nel futuro del territorio valdostano, un’area di straordinaria rilevanza ecologica e culturale.
La creazione di un parco naturale regionale sul versante meridionale del Monte Rosa – che abbraccia i comuni di Valtournenche, Ayas e Gressoney-La-Trinité – non è solo coerente con le direttive europee sulla biodiversità, ma rappresenta un’opportunità strategica per un’evoluzione sostenibile.
Un parco naturale non è solo un’area protetta, ma un motore di sviluppo locale.
L’istituzione del parco, infatti, genererebbe benefici concreti: dalla creazione di posti di lavoro specializzati nel settore ambientale e turistico, alla promozione di un turismo a basso impatto e destagionalizzato, capace di valorizzare le peculiarità del territorio durante tutto l’anno.
Si prevede inoltre il recupero e la riqualificazione di antichi pascoli e alpeggi, spesso dimenticati, che rappresentano una risorsa preziosa per l’economia locale e la conservazione del paesaggio.
L’area proposta, già riconosciuta come Sito Natura 2000 (“Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa”), custodisce un patrimonio geologico di inestimabile valore.
Le rocce metamorfiche, le formazioni calcaree delle Cime Bianche – veri e propri “fossili viventi” testimoni dell’antico Oceano Tetide – e l’intera geomorfologia glaciale raccontano una storia geologica complessa e affascinante.
La biodiversità, anch’essa straordinaria, ospita specie protette come l’aquila reale, il gipeto e lo stambecco, creando un ecosistema fragile e prezioso da tutelare.
Il parco naturale non si limiterebbe alla valorizzazione del patrimonio naturale, ma anche a quello storico-culturale.
L’area è profondamente segnata dalla presenza e dalle tradizioni degli insediamenti Walser, dalle antiche vie di comunicazione che ne hanno plasmato lo sviluppo, dall’imponente acquedotto “Ru Courtod” e dalle passate attività minerarie, tutte storie che meritano di essere raccontate e tramandate.
La creazione di percorsi tematici, ecomusei e iniziative di divulgazione scientifica rappresenterebbe un’occasione unica per coinvolgere la comunità locale e i visitatori, rafforzando l’identità del territorio e promuovendo una cultura della sostenibilità.
La campagna di crowdfunding, dunque, non è solo una richiesta di sostegno finanziario, ma un invito a partecipare attivamente alla costruzione di un futuro sostenibile per il Monte Rosa e per l’intera Valle d’Aosta, un futuro in cui la tutela dell’ambiente, lo sviluppo economico e la valorizzazione del patrimonio culturale camminino insieme.