La Compagnia Valdostana delle Acque (CVA), pilastro dell’economia regionale e attore significativo nel panorama italiano della produzione di energia, si trova ad affrontare una fase di transizione strategica che ha destato l’attenzione di Fitch Ratings.
L’agenzia, con un comunicato datato 28 ottobre, ha infatti modificato l’outlook del rating assegnato a CVA da “stabile” a “negativo”, mantenendo inalterato il rating complessivo a Bbb+.
Questa decisione, prontamente comunicata dal gruppo e ripresa dalla stampa locale, La Stampa, evidenzia una complessità intrinseca alla crescita e all’evoluzione di un’azienda energivora come CVA.
La revisione dell’outlook non costituisce un declassamento del rating, ma segnala una potenziale vulnerabilità.
L’incremento previsto della leva finanziaria, stimato a 2,9 volte l’utile operativo (EBITDA) nel 2026, rispetto a un livello di 1,0x nel 2024, supera la soglia di sensibilità definita da Fitch a 2,5x.
Tale aumento è direttamente collegato a un ambizioso piano di investimenti (capex) di circa 900 milioni di euro, pianificato per il periodo 2025-2027.
Questo piano, cruciale per la modernizzazione e l’ampliamento delle capacità produttive, rappresenta una sfida finanziaria che richiede un’attenta gestione del rischio.
Le dinamiche del mercato energetico contribuiscono ulteriormente a questa situazione.
La normalizzazione della produzione idroelettrica, variabile intrinsecamente legata alle condizioni climatiche e alla disponibilità delle risorse idriche, unitamente alla prevista riduzione dei prezzi dell’energia, incide negativamente sulla capacità di CVA di generare flussi di cassa stabili e di ripagare gli investimenti.
La previsione di un ritorno a livelli di leva finanziaria più contenuti solo a partire dal 2029, con un ritardo rispetto alle stime precedenti, riflette la persistenza di queste incertezze.
Nonostante le preoccupazioni sollevate da Fitch, la conferma del rating Bbb+ testimonia la resilienza e il solido profilo di CVA.
L’agenzia riconosce infatti il valore del modello di business integrato, caratterizzato da una base di produzione a basso costo e con emissioni ridotte, una gestione equilibrata tra produzione e vendita, una flessibilità nella politica dei dividendi e, soprattutto, una comprovata prudenza nella strutturazione del capitale.
Questo approccio consente a CVA di affrontare, seppur con cautela, le sfide poste dalla fase di espansione.
La strategia aziendale è orientata alla diversificazione delle fonti di energia rinnovabile, complementando la produzione idroelettrica con lo sviluppo di impianti eolici e fotovoltaici.
Questo impegno verso un mix energetico più ampio e sostenibile non solo contribuisce alla decarbonizzazione del sistema energetico italiano, ma rappresenta anche un elemento chiave per mitigare i rischi legati alla volatilità dei prezzi dell’energia e alle fluttuazioni della produzione idroelettrica, rafforzando così la posizione di CVA nel lungo termine.
La gestione consapevole di questa fase di crescita, con un focus costante sulla creazione di valore e sulla mitigazione dei rischi finanziari, sarà determinante per mantenere la fiducia degli investitori e preservare la solidità finanziaria dell’azienda.








