martedì 23 Settembre 2025
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Thermotplay, riduzione organico: sindacati in mobilitazione

La decisione aziendale di ridurre l’organico della Thermoplay, realtà valdostana leader nella produzione di sistemi di iniezione plastica con una solida presenza globale, sta generando profonda preoccupazione e mobilitazione sindacale.
Le organizzazioni Fim, Fiom, Uilm Valle d’Aosta e Savt Industrie, attraverso assemblee urgenti con la partecipazione attiva dei lavoratori, esprimono la loro ferma opposizione a un piano di riduzione che prevede il licenziamento di 17 dipendenti a tempo indeterminato e due con contratto a termine, con un impatto complessivo di 20 unità.
Al di là della mera quantificazione dei numeri, l’evento solleva interrogativi strutturali sulla gestione aziendale e sulla sua responsabilità sociale.

La decisione, definita dai sindacati “inverosimile,” contrasta nettamente con la comprovata solidità finanziaria dell’azienda, che vanta filiali strategiche in Europa, Americhe e Asia, dimostrando una capacità di adattamento e crescita a livello internazionale.

Questo paradosso – tagli del personale in un contesto di attività positiva – suggerisce una possibile revisione delle priorità aziendali, forse orientata a massimizzare profitti a breve termine a scapito della stabilità occupazionale e del capitale umano.
La protesta sindacale non si limita a una difesa del posto di lavoro, ma si configura come una rivendicazione di un modello di sviluppo più equo e sostenibile.
L’obiettivo primario è evitare qualsiasi esubero tra i oltre 200 dipendenti della sede valdostana, ma in parallelo si richiede una trasparenza maggiore nelle scelte strategiche dell’azienda e un coinvolgimento più attivo delle rappresentanze sindacali nel processo decisionale.
La situazione Thermoplay pone, inoltre, una questione più ampia riguardante il ruolo delle aziende multinazionali e la loro responsabilità nei confronti delle comunità locali.
In un’epoca di globalizzazione e competizione accresciuta, è imperativo che le imprese non rinuncino alla loro funzione sociale, preservando l’occupazione e investendo nella formazione continua dei propri dipendenti.
Le organizzazioni sindacali non escludono l’utilizzo dello strumento dello sciopero come ultima risorsa, qualora non dovessero emergere soluzioni concrete e soddisfacenti per la tutela dei lavoratori.

La mobilitazione sindacale rappresenta un segnale forte e chiaro: la difesa del lavoro e la promozione di un modello di sviluppo responsabile sono priorità imprescindibili.
La vicenda Thermoplay diventa, quindi, un banco di prova per la capacità di conciliare competitività economica e tutela dei diritti dei lavoratori, un equilibrio fondamentale per la prosperità di un territorio e la coesione sociale.

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