venerdì 5 Settembre 2025
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Traforo del Monte Bianco: Futuro tra sfide e nuove valutazioni

Il futuro del Traforo del Monte Bianco, infrastruttura cruciale per i collegamenti alpini tra Italia e Francia, si gioca tra una complessa serie di valutazioni tecniche ed economiche, con l’obiettivo di garantire la sua sicurezza e durabilità nel tempo.

La necessità di un intervento strutturale alla volta del tunnel, esteso per oltre undici chilometri, impone scelte strategiche che influenzeranno significativamente la sua operatività per i prossimi anni.

Attualmente, il piano in atto prevede una serie di chiusure trimestrali, come quella in corso, che si protrarrà fino al 12 dicembre.
Questa fase, definita “cantiere test”, mira a ottimizzare le metodologie di intervento e a perfezionare le tecniche di ricostruzione della volta.

Tuttavia, l’esperienza maturata nel corso del primo cantiere test, avvenuto nel 2024, ha evidenziato delle criticità e stimolato la riflessione su approcci alternativi.

Durante il primo intervento, nonostante una chiusura prolungata dal 2 settembre al 16 dicembre, si è riusciti a completare la ricostruzione di soli 328 metri su 600 previsti.
Questo risultato, seppur parziale, ha fornito dati preziosi e ha spinto a rivalutare l’efficacia del piano originale.
L’attuale chiusura, con una durata simile, si concentrerà su un tratto di 254 metri, suggerendo un’evoluzione delle tecniche e una maggiore precisione nella pianificazione.

Riccardo Rigacci, direttore gerente del Geie-Tmb, ha chiarito che la scelta delle chiusure trimestrali annuali rappresenta solo uno degli scenari in esame.
La commissione intergovernativa, organo di supervisione e decisione, sta valutando alternative più radicali, tra cui chiusure totali o parziali di durata variabile, da media a lunga.

L’analisi comparativa di queste opzioni terrà conto non solo dell’impatto sui tempi di realizzazione dei lavori, ma anche delle conseguenze economiche e sociali per le comunità locali e per il traffico internazionale.
La complessità dell’intervento deriva dalla natura stessa della struttura, costruita in un ambiente geologico instabile e soggetta a fenomeni di degrado nel tempo.

La ricostruzione della volta richiede l’impiego di tecnologie avanzate e personale altamente specializzato, con un’attenzione particolare alla sicurezza dei lavoratori e alla minimizzazione dei rischi per l’ambiente circostante.

L’impegno congiunto delle istituzioni italiane e francesi, rappresentato dal Geie-Tmb, mira a trovare la soluzione più equilibrata, che garantisca la continuità del servizio essenziale offerto dal Traforo del Monte Bianco, preservando al contempo la sua sicurezza e la sua longevità.

Le prossime settimane saranno cruciali per la definizione del piano definitivo, che determinerà il futuro di questa arteria strategica per l’Europa alpina.

L’obiettivo primario rimane la salvaguardia di un’infrastruttura vitale, patrimonio comune di due nazioni.

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