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giovedì 6 Novembre 2025

Valdostana, rallenta la crescita: segnali di affaticamento post-pandemia

Il terzo trimestre del 2025 rivela un panorama economico valdostano caratterizzato da una resilienza apparente, pur segnata da segnali di rallentamento strutturale.

Il numero complessivo di imprese attive, attestatosi a 11.975 unità, registra un modesto incremento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, ma presenta una diminuzione del 3,5% su base annua.

Questa flessione è in gran parte attribuibile alle cancellazioni d’ufficio, una procedura necessaria per eliminare dal registro imprese inattive o formalmente esistenti ma operative di fatto assenti da tempo.
La Chambre Valdôtaine sottolinea come questo dato, pur significativo, non esaurisca la complessità della situazione.

Un indicatore più rilevante per valutare la dinamicità del tessuto imprenditoriale regionale è rappresentato dai flussi di nuove iscrizioni e cessazioni.

Tra luglio e settembre, si contano 102 nuove imprese e 95 cessazioni volontarie, generando un saldo positivo di soli 7 unità e un tasso di crescita dello 0,06%, significativamente inferiore alla media nazionale (+0,29%).
Questo dato, se letto nel contesto di un’economia globale in transizione, suggerisce una cautela crescente da parte degli aspiranti imprenditori e una maggiore difficoltà per le imprese esistenti a mantenere la propria posizione.
Il confronto con il terzo trimestre del 2024 evidenzia un deterioramento della vitalità imprenditoriale.

Le nuove aperture, che un anno prima si attestavano a 128, si sono ridotte a 102, mentre le chiusure sono aumentate da 91 a 95.

Questo ha comportato una contrazione del saldo positivo, da +37 a +7, e un peggioramento del tasso di crescita, passato da +0,30% a +0,06%.

Una lettura più approfondita suggerisce che l’entusiasmo iniziale post-pandemico si sta progressivamente affievolendo, lasciendo spazio a un approccio più pragmatico e orientato alla sopravvivenza.

Analizzando i singoli settori, si osservano performance eterogenee.
Le attività amministrative e di servizi di supporto alle imprese (un comparto cruciale per la digitalizzazione e l’innovazione) mostrano una certa tenuta, con un equilibrio tra iscrizioni e cancellazioni.

Anche il settore delle costruzioni, trainato da interventi di riqualificazione energetica e infrastrutturale, presenta risultati incoraggianti.
Al contrario, il settore agricolo, quello industriale e il commercio – pilastri tradizionali dell’economia valdostana – segnano un arretramento, riflettendo sfide strutturali legate alla globalizzazione, alla concorrenza internazionale e ai cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.

In particolare, il settore industriale mostra una fragilità crescente, esposta alla volatilità dei prezzi delle materie prime e alla difficoltà di competere con realtà produttive a basso costo.

Il Presidente della Chambre Valdôtaine, Roberto Sapia, pur riconoscendo la tenuta generale del sistema imprenditoriale valdostano, sottolinea la necessità di affrontare con determinazione le sfide esterne.

Le tensioni geopolitiche, l’instabilità dei mercati energetici, le nuove barriere commerciali imposte dagli Stati Uniti e le conseguenti pressioni inflazionistiche stanno generando incertezza e aumentando i costi per le imprese.

Sapia evidenzia come questi fattori possano erodere la competitività e compromettere la capacità delle imprese di investire e creare occupazione.

In questo contesto, si rende imperativo rafforzare la collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria e imprese, per sviluppare strategie innovative, promuovere la formazione di competenze specialistiche e sostenere la ricerca e lo sviluppo.
È fondamentale, inoltre, adottare misure concrete per semplificare la burocrazia, ridurre il carico fiscale e agevolare l’accesso al credito, in modo da creare un ambiente favorevole alla crescita e all’innovazione.
Solo attraverso un approccio sinergico e proattivo sarà possibile garantire la resilienza e la prosperità del sistema economico valdostano nel lungo termine.

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