La Valle d’Aosta si appresta a definire un innovativo sistema di aree di silenzio, una risposta concreta all’esigenza di preservare la qualità acustica dei suoi territori e di promuovere un turismo rispettoso dell’ambiente.
Il percorso, avviato con l’identificazione di due aree pilota – la riserva naturale del Lago di Lolair, ad Arvier, e il vallone di Sort, a Rhêmes-Notre-Dame, incastonati nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso – si fonda sul decreto 16/2022, emanato dalla Direzione Generale Valutazioni Ambientali, e mira a coniugare tutela paesaggistica, biodiversità e sviluppo sostenibile.
L’iniziativa, nata da un confronto multidisciplinare tra enti locali, istituzioni regionali e agenzie ambientali, si configura come un approccio all’avanguardia nella gestione del paesaggio sonoro.
L’analisi condotta da Arpa Valle d’Aosta evidenzia ulteriori aree candidate alla designazione, distribuite nei comuni di Cogne, Bionaz, Fénis, Champdepraz, Champorcher e Fontainemore.
La selezione definitiva di queste zone sarà preceduta da approfondimenti specialistici, inclusi rilievi fonometrici dettagliati e valutazioni qualitative che considerano la percezione del paesaggio sonoro da parte dei fruitori.
Questo aspetto, cruciale per la piena comprensione dell’esperienza di silenzio, va oltre la semplice misurazione dei decibel, abbracciando la dimensione esperienziale e culturale del suono.
Il processo di individuazione, supportato dalla collaborazione con Arpa Liguria e con l’assessorato all’Ambiente della Regione Valle d’Aosta, rappresenta un esempio di sinergia istituzionale per la definizione di standard di elevata qualità.
L’obiettivo è fornire ai comuni gli strumenti tecnici necessari per una corretta gestione del territorio, anticipando e mitigando potenziali problematiche legate a vincoli aggiuntivi e valutando le opportunità derivanti da una promozione mirata, in chiave di ecoturismo.
La metodologia di selezione si basa su criteri precisi, privilegiando aree distanti da fonti di rumore antropico come infrastrutture stradali, complessi industriali e attività rumorose.
Tuttavia, la designazione di una “zona silenziosa” non implica un divieto assoluto di attività, bensì un impegno a minimizzare l’impatto acustico e a valorizzare la tranquillità del luogo.
Si tratta di creare un’oasi di pace, un rifugio dalla frenesia della vita quotidiana, accessibile a tutti e in grado di rigenerare corpo e mente.
L’iniziativa, quindi, si inserisce in un contesto più ampio di riconnessione con la natura e di ricerca di uno sviluppo che ponga al centro il benessere dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente.